Il ladro romeno brandiva un'accetta in mano. Era entrato nel suo giardino per derubarlo. Voleva portargli via i cavi di rame e diveersi attrezzi che aveva trovato nella proprietà. Umberto se l'è trovato davanti e si è preso paura. Lo ha preso a fucilate, senza ammazzarlo. E per questo ha subito un lungo processo per tentato omicidio che gli ha portato via due anni della sua vita. Ieri, al termine di questo lungo calvario, è stato assolto. Il giudice ha ammesso che si è trattato di legittima difesa. Ma adesso chi risarcirà il 72enne dei dieci mesi passati agli arresti domiciliari?
Non era certo la prima volta che i ladri entravano nel giardino della sua tenuta agricola, nella campagna romana, per derubarlo. Umberto ci aveva fatto il callo. E aveva imparato a convivere con la paura di essere aggredito. Lo faceva tenendosi il fucile a portata di mano. Perché, nonostante le continue denunce, nessun agente si era mai presentato a Cesano per difenderlo. Non gli restava, quindi, che difendersi da solo. Così, quando il 5 giugno del 2014 un romeno è entrato nella sua proprietà per derubarlo, non aveva esitato un secondo a difendersi. Anche perché il ladro brandiva in mano un'accetta.
Il ladro è un romeno di 28 anni. Come rivela il Messaggero, la sua fedina penale è lunga un chilometro. Non ha una fissa dimora e ha alle spalle diversi precedenti penali. Nonostante Umberto gli abbia sparato solo quando il malvivente gli si è fatto contro, è stato arrestato e indagato per tentato omicidio mentre il ladro si è beccato solo una denuncia per tentato furto. Per l'anziano sono quindi scattati gli arresti domiciliari.
Il pm lo accusava, infatti, di aver sparato a un uomo in fuga, quindi non pericoloso. E per questo aveva chiesto sei anni di carcere. A due anni e mezzo dai fatti, però, è arrivata l'assoluzione. Umberto ha sparato per legittima difesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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