Arrestato il primo foreign fighter in Italia Era nascosto in Campania dopo la guerra

Quattro anni di jihad tra Siria e Irak, poi il ritorno da clandestino a Caserta

Arrestato il primo foreign fighter in Italia Era nascosto in Campania dopo la guerra

Il primo terrorista dello Stato islamico di ritorno dalla sconfitta del Califfato è stato arrestato ieri dalla Digos di Caserta. Mourad Sadaoui, algerino di 45 anni, è rientrato clandestinamente in Italia quasi sicuramente via mare infiltrato sui barconi dei migranti o lungo la rotta balcanica. Gli investigatori stanno cercando di scoprire non solo il tragitto del viaggio di rientro, ma anche «eventuali reti di sostegno che possano avere favorito la latitanza dell'algerino».

Il tagliagole dell'Isis era arrivato la prima volta in Italia nel 2003 e viveva nel comune campano di San Marcellino, dove lavorava come operaio grazie a un permesso di soggiorno. Dieci anni dopo il rinnovo del permesso è stato respinto e Sadaoui ha fatto perdere le sue tracce tornando in Algeria. Dal suo paese sarebbe partito nel 2014 verso la Siria per combattere con lo Stato islamico, come risulta dalla lista algerina dei foreign fighters. Il volontario della guerra santa avrebbe operato anche in Iraq per tre anni. Il tribunale di Costantine ha emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti di Sadaoui per adesione a un'organizzazione terroristica. Anche i nostri servizi segreti lo avevano registrato come jihadista.

Nel 2017 sono arrivate le prime segnalazioni del possibile rientro in Italia del miliziano dell'Isis, sempre nella stessa zona della Campania fra Caserta e Napoli dove ha vissuto per anni.

«Eravamo in possesso solo di una sua foto - racconta a il Giornale il dirigente delle Digos di Caserta, Vincenzo Vitale - Abbiamo messo in piedi un'indagine vecchio stile stringendo sempre più il cerchio». Il terrorista si muoveva di continuo e talvolta raggiungeva il centro di Napoli. Quasi ogni notte cambiava rifugio utilizzando casolari abbandonati. E viveva di espedienti chiedendo addirittura l'elemosina fuori dai centri commerciali. Gli investigatori erano riusciti a individuarlo e lo stavano pedinando per capire se incontrava altri elementi sospetti. Ieri all'alba è scattato il blitz «in un casolare di Acerra, un posto in aperta campagna, non circondato da case e buio. Quindi era anche facile intuire la nostra presenza» ha spiegato Antonio Borelli, questore di Caserta. «È il primo foreign fighter di ritorno dalla guerra islamica che viene catturato in Italia» ha sottolineato Claudio Galzerano, capo del servizio di contrasto del terrorismo esterno. In tutto sono 138 gli estremisti partiti dal nostro paese per arruolarsi nel Jihad. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha lanciato sui social la notizia dell'arresto ringraziando «le Forze dell'Ordine. Non diamo tregua ai criminali».

Sadaoui, che verrà estradato, parla l'italiano e lo

comprende bene. Non era armato, ma al terrorista algerino sono stati sequestrati due cellulari e delle agendine, che saranno utili per scoprire i suoi contatti e da quale rotta è giunto in Italia.

www.gliocchidellaguerra.it

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