Cronache

Arrivano 20mila esuli. A prezzo di saldo

I trafficanti abbassano le tariffe: 180 euro a persona per arrivare in Libia

Arrivano 20mila esuli. A prezzo di saldo

Ci sono 20mila disperati, in prevalenza maliani, che presto busseranno alle porte dell'Italia. L'allarme è stato lanciato addirittura da alcuni degli stessi migranti partiti da Gao, la città (jihadista) più importante del Mali settentrionale. Mercoledì scorso hanno attraversato il confine con l'Algeria a prezzi di saldo. Secondo le testimonianze raccolte, i trafficanti di uomini presenti nella località frontaliera di Timiaouine si sarebbero accontentati dell'equivalente di 180 euro a persona per consentire ai profughi di mettere piede nel sud dell'Algeria, risalendo così verso la Libia, dove molto probabilmente vi arriveranno entro una ventina di giorni. A quel punto il famigerato porto di Zuwara, sul confine con la Tunisia, diventerà il naturale trampolino di lancio dei barconi, in direzione del Mediterraneo e delle coste italiane.

A raccontare i dettagli del viaggio della speranza è Abdul Diallo, un 21enne originario della Guinea, intercettato dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni. «Non vedo l'ora di arrivare in Italia - ha raccontato - sono sicuro che lì guadagnerò così tanti soldi che mi consentiranno un giorno di tornare a casa mia a Conakry e aprire un'attività commerciale per aiutare la mia famiglia». In questo momento la Guinea non accusa alcun problema di instabilità politica e persino le infiltrazioni di natura jihadista sono ridotte ai minimi termini. Eppure il mito dell'eldorado e della terra promessa continua a prendere il sopravvento e a innescare nuove partenze dall'Africa nera verso il Mediterraneo. Buona parte dei circa 20mila profughi è partita da Gao il 23 dicembre, coprendo il viaggio verso Timiaouine (in tutto sono 550 chilometri) con mezzi di fortuna e persino con un servizio di autobus predisposto dagli stessi trafficanti: prezzo del biglietto, l'equivalente di 1 euro e mezzo. «I bus erano in pessime condizioni - ricorda Diallo - quello su cui viaggiavo era stipato all'inverosimile e ha avuto un'avaria nel cuore della notte. Abbiamo dovuto attendere due giorni prima che ne arrivasse un altro che ci portasse in Algeria». Tutto questo con la complicità delle forze di sicurezza del Mali.

Secondo i dati dell'Alto Commissariato dell'Onu per i Rifugiati, nei primi undici mesi del 2016 sono sbarcate in Europa circa 350mila persone, 173mila delle quali in Italia. E' di quasi 5mila invece la tragica conta delle persone morte nell'attraversamento del Mediterraneo. Se è vero che il 2015 è stato un anno record, è altrettanto acclarato che i migranti arrivati fino ad oggi hanno già superato quelli sbarcati nel 2012, 2013 e 2014 messi insieme. Il nuovo anno si potrebbe aprire con questa autentica invasione maliani di 20mila persone. Senza dimenticare la spada di Damocle rappresentata dal gigantesco campo profughi di Dadaab, nel distretto di Garissa, in Kenya, dove sono rifugiati 270mila somali perseguitati dai jihadisti di Al Shaabab. Il governo del presidente Uhuru Kenyatta sostiene di essere in grado di organizzare il rimpatrio entro maggio 2017, mentre Liesbeth Aelbrecht, capo missione di Medici Senza Frontiere in Kenya, parla di «operazione impossibile da attuare».

E a quel punto il rischio che il campo profughi più grande del mondo si riversi verso il Mediterraneo potrebbe concretizzarsi con drammaticità.

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