Arrivata la lettera dell'Ue: "Spiegate il super-debito"

Moscovici e Dombrovskis danno 48 ore al governo per chiarire lo sforamento. Fi: così l'Italia rischia la Troika

Arrivata la lettera dell'Ue: "Spiegate il super-debito"

Arrivata nei tempi stabiliti, a tre giorni dalle elezioni europee che l'Ue non voleva condizionare con un richiamo pesante nei confronti di un governo. Ma con tempi di risposta ridotta: il governo dovrà replicare entro venerdì. L'attesa lettera della Commissione europea che mette in mora l'Italia per non avere rispettato i patti sulla riduzione del debito pubblico è stata recapitata ieri pomeriggio al ministero dell'Economia. Firmata dai commissari che nei mesi scorsi l'avevano annunciata, il vicepresidente Valdis Dombrovskis e il commissario Pierre Moscovici.

Sulla base dei «dati notificati» a proposito dei conti italiani scrivono i due ministri europei, «si conferma che l'Italia non ha fatto progressi sufficienti verso il rispetto della regola del debito nel 2018». La lettera riguarda quindi la mancata riduzione del debito pubblico prevista per i paesi dove supera il 60% del Pil. Un ventesimo all'anno.

Il ministero dell'Economia Giovanni Tria ha ricevuto la comunicazione nel pomeriggio, poi è andato a Palazzo Chigi per incontrare il premier Giuseppe Conte.

A Tria, come prevede la procedura, i due commissari chiedono di elencare i fattori «significativi» che possono giustificare la mancata riduzione del debito.

Il ministro ufficialmente ci sta lavorando e consegnerà Bruxelles le sue osservazioni entro domani, a ridosso della scadenza. Oggi, Tria vedrà Salvini che gli darà indicazioni politiche. È certo che il ministro punterà sulla bassa crescita. Il rapporto debito Pil tra il 2017 e il 2018 è passato dal 131,4% al 132,2% e arriverà al 133,7% quest'anno, soprattutto perché il denominatore è calato.

Difficilmente basterà una giustificazione del genere, anche perché l'Italia non è in regola nemmeno l'impegno a ridurre il deficit strutturale dello 0,3%. Un indicatore già depurato degli effetti della minore crescita.

Immediata la reazione dei mercati. Lo spread tra Btp decennali e i Bund tedeschi in giornata ha toccato i 292 punti per poi ripiegare a 282. La Banca centrale europea ha richiamato l'attenzione sulla relazione tra crescita europea e i timori sui debiti sovrani e, soprattutto, sulla necessità di un clima più sereno. «Penso che il messaggio sia molto chiaro: quando le tensioni tra il governo italiano e la Commissione scendono, i rendimenti si restringono», ha spiegato il vice presidente della Bce Luis de Guindos in una conferenza stampa. «Se hai crescenti tensioni, hai immediatamente un allargamento degli spread. La lezione è abbastanza evidente: è molto importante rispettare le regole fiscali».

La lettera è un atto formale, ma la scelta dei tempi adottata dalla Commissione fa pensare che non si vogliano fare sconti all'Italia. La risposta deve arrivare entro domani e non entro un mese come era successo in passato. Il fatto è che l'Italia ha già ottenuto una proroga, il rinvio della lettera a dopo le elezioni.

I margini di trattativa sono pochi, ma il governo spera di sfruttarli tutti. L'Italia, è l'avvertimento del sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti, «non si limita a ricevere indicazioni», ma il confronto con l'Ue sui conti pubblici è «'occasione nella quale le priorità dell'agenda politica italiana vengono coordinate con quelle dell'Unione».

Nella trattativa peseranno pesantemente le promesse elettorali del governo. Ieri la corte dei conti ha puntato i fari sui costi di Reddito di Cittadinanza e Quota 100.

Ieri il sottosegretario all'Economia Massimo Garavaglia ha confermato l'intenzione di attuare subito la flat tax nel 2020: si può «iniziare subito con bella botta già oggi con 10-12 miliardi».

Non è d'accordo Renato Brunetta: «O l'Italia sistema i conti o arriva la Troika», è l'avvertimento dell'esponente di Forza Italia.

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