In auto a Lugano e un jet privato: 9mila euro spesi per il sequestro

Il passaporto israeliano non era stato riconsegnato

In auto a Lugano e un jet privato: 9mila euro spesi per il sequestro

Ha sorvolato tre nazioni il piccolo Eitan, che era uscito di casa felice, convinto di andare a comprare giocattoli con il nonno e rientrare subito dopo. Invece proprio Shmuel Peleg, ora indagato per sequestro di persona, sabato ha preso il nipotino di 6 anni, unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone, e lo ha portato a Israele. Un ennesimo trauma per il piccolo, contesto tra la famiglia di un papà e di una mamma che ora non ha più.

Ma Eitan come è arrivato a Israele? Shmuel Peleg ha pagato profumatamente quel viaggio, che ha solcato il cielo di Italia, Albania e Grecia partendo a bordo di un aereo privato da Lugano fino a Tel Aviv. Novemila euro per tre ore e mezza di volo. A dare l'allarme della scomparsa del bimbo era stata la zia Aya Biran Nirko, la sorella del papà, nominata dal Tribunale tutrice legale dopo la sua morte. Dimesso dall'ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino il bimbo era stato affidato a lei e si era trasferito nella casa di Travacò Siccomario, nel pavese. Anche Shmuel Peleg e la moglie avevano deciso di restare in Italia, per star vicino al nipote. Ma lui sabato d'impulso lo ha preso, ha caricato su un'auto noleggiata girello e passeggino con cui Eitan si aiuta, dopo il terribile schianto al Mottarone. «Vado con nonno a comprare dei regali e prendo giocattoli anche per voi», aveva detto il bimbo salutando le cuginette. Invece Peleg aveva già contattato un jet di una compagnia privata per lasciarsi alle spalle l'Italia e quel provvedimento del giudice, che imponeva ai nonni paterni di vedere il nipote solo due volte a settimana per due ore e mezzo ciascuna.

Non è facile ricostruire la tratta del jet Cessna 680 Citation Sovereign della società charter tedesca Aerowest, sui cui sono saliti nonno e nipote. Ma sembrerebbe che sia decollato alle 10.26 dall'aeroporto di Hannover, in Germania, con destinazione Lugano, in Svizzera. Alle 11.40 sarebbe atterrato nel Ticino e sarebbe ripartito alle 15 con Eitan e il nonno a bordo. L'aereo avrebbe poi sorvolato Milano, Parma e le Marche, toccando i 784 chilometri orari. Alle 19.25 ora locale sarebbe atterrato all'aeroporto internazionale di Tel Aviv, fermandosi nell'area di sosta dei jet privati. Il costo del viaggio, che per il Cessna è di 2.300 euro l'ora, sarebbe stato di 9mila euro.

Sta di fatto che Eitan per la legge italiana avrebbe potuto espatriare solo accompagnato dalla zia, in qualità di tutrice legale o con il suo consenso. Ma il nonno aveva ancora il passaporto israeliano del nipote, in contrasto a quanto disposto dal giudice, che aveva imposto di riconsegnarlo ad agosto.

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