Il bando della Boschi: 75mila euro per studiare i sistemi elettorali

Sul sito del governo è apparso un bando per studiare le leggi elettorali dei Paesi stranieri. Ma è stato indetto dopo aver proposto e votato alla Camera l'Italicum

Il bando della Boschi: 75mila euro per studiare i sistemi elettorali

Nel marzo di quest'anno l'Italicum è stato approvato dalla Camera e aspetta di essere votato anche al Senato. La nuova legge elettorale, inclusa nel patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi, è stata difesa strenuamente dal governo. Sembra però che l'esecutivo abbia qualche dubbio visto che il ministro per le Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi ha commissionato, sotto un generico "acquisizione di manifestazione di interesse a partecipare a una procedura in economia", uno studio sui sistemi elettorali stranieri.

Il bando, apparso sul sito internet della presidenza del Consiglio dei ministri, mette in palio 75mila euro destinati a "Università, enti e centri di ricerca giuridici". Come riporta Libero i soggetti che si volessero candidare dovranno effettuare una ricerca sugli effetti delle riforme istituzionali e sui modelli di legge elettorale attualmente in uso nei principali Paesi europei e non solo. L'analisi, come si legge nel bando, sarà divisa in due parti. La prima riguarda gli Stati europei, in particolare Regno Unito, Francia, Spagna e Germania. Per questo approfondimento i vincitori del bando dovranno effettuare "un'analisi dettagliata, anche infografica, dei sistemi elettorali, in rapporto ai sistemi di partiti, nell'ambito della forma di governo e della forma di Stato", "il monitoraggio delle più recenti iniziative di riforma" e anche un "monitoraggio di eventuali tornate elettorali nazionali nei Paesi oggetto di analisi". Nella seconda parte della ricerca, invece, ci si dovrà concentrare sugli ultimi anni in Stati fuori dell'Unione Europea, ed in particolar modo negli Stati Uniti, in Canada e in Australia. L'obiettivo, si legge nel bando della Boschi, è di "raggiungere la più ampia evidenza degli effetti di sistema dell'introduzione di modifiche nelle leggi elettorali" e "avere elementi approfonditi di conoscenza degli effetti complessivi delle opzioni in materia elettorale, in materia di disciplina e finanziamento dei partiti, in materia di assetto degli organi costituzionali, nonché in materia di raccordo tra livelli istituzionali nell'ambito dei grandi sistemi federali".

Il rischio è quello di buttare al vento dei

soldi pubblici per una ricerca sì utile ed interessante, ma che di solito viene effettuata prima di presentare e votare una riforma della legge elettorale e non dopo che è stata già votata da un ramo del parlamento.

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