Toglietemi tutto... tranne il mio cane. Ora sarà davvero possibile non staccarsi mai e poi mai dal proprio cane, o gatto o cavallo. Pure il debitore più incallito potrà dormire sonni tranquilli accanto al suo amato fido anche in una casa priva di qualsiasi mobile o elettrodomestico. E questo perché in commissione parlamentare è stato finalmente eliminato – come lo ha definito la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – un obbrobrio giuridico del nostro ordinamento che ammetteva di sequestrare, assieme alla tv e alla lavastoviglie, anche l'animale di affezione del debitore.
Roba da non credere. Da una parte il codice penale equipara gli animali alle persone per quanto riguarda i maltrattamenti ed il diritto alla vita, dall'altra il codice civile li considera ancora semplicemente dei beni materiali. Una contraddizione che doveva essere eliminata con un colpo di matita. Invece ci sono volute battaglie di anni da parte degli animalisti e scritti indignati della stampa per far cancellare quella regoletta demenziale che ha trascurato cervello e cuore di ogni animale domestico.
Ma il legislatore a volte sbaglia di grosso. E questo è un caso che ha avuto in passato ricadute paradossali. Qualche esempio. In Friuli, venti cuccioli di cane, ancora con i dentini di latte, sono stati venduti «col martelletto». A Parma, Astra e Lara, due meticce di pastore tedesco, sorelline di circa un anno, sono state messe all'asta dall'Istituto vendite giudiziarie, perché i loro padroni sono falliti o hanno debiti che non riescono a pagare. La base d'asta, 300 euro. Stessa valutazione per due bassotti e due volpini, pignorati ai rispettivi proprietari, caduti in disgrazia due volte: per i debiti e per la perdita degli amici a quattro zampe. Anche Cryo, un cucciolone di un anno di un anno e mezzo era stato inserito nell'elenco dei beni da sequestrare assieme ad un tavolino e ad un computer. E alla prima asta giudiziaria, Cryo è stato esibito come un soprammobile.
Per fortuna queste assurdità saranno definitivamente archiviate appena il Senato approverà in via definitiva la leggina. Per ora c'è il primo via libera del Senato. Spiega il senatore Stefano Vaccari, segretario della Commissione Ambiente e relatore al collegato ambientale: «Abbiamo approvato un emendamento al collegato ambientale proposto dal Governo che sancisce l'impossibilità di pignorare gli animali di affezione e da compagnia e quelli con una missione terapeutica e assistenziale. Anche di fronte ai debiti e ad un pignoramento viene così stabilito il principio della tutela del legame affettivo della persona e della famiglia con l'animale, che non deve essere considerato un oggetto».
Dunque, in caso di debiti, l'animale di famiglia, anche se di valore, non potrà essere pignorato come un mobile o un gioiello.
In sostanza, la legge cambierà così: saranno impignorabili, «gli animali d'affezione o da compagnia tenuti presso la casa del debitore o negli altri luoghi a lui appartenenti, senza fini produttivi, alimentari o commerciali; gli animali impiegati ai fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.