Forza Italia alza i toni contro Renzi. «Non siamo opposizione né timida né svogliata né inciucista», giura Giovanni Toti presentando insieme a tutti i big del partito quella che chiama «una finanziaria ombra». Le linee guida dei 569 emendamenti presentati ieri in conferenza stampa alla Camera sono due e le spiega il capogruppo azzurro Renato Brunetta: «Primo: basta tasse sulla casa e ritorno alla tassazione massima di 11 miliardi contro i 30 miliardi a cui è arrivato il governo Renzi; secondo: no alle clausole di salvaguardia ossia agli aumenti di Iva e benzina». Contestualmente il partito lancia un «no tax day per il 29 e 30 novembre perché lo Stato deve smettere di considerare i cittadini come bancomat», spiega Deborah Bergamini. Una due giorni di invasione delle tante piazze italiane per dire basta al fisco oppressore che vedrà in prima fila anche Silvio Berlusconi, previsto il 29 in piazza San Carlo a Milano.
La manovra alternativa di Forza Italia è un attacco frontale alla politica economica del governo che Brunetta stronca perché «non solo è inutile ma è anche dannosa per l'Italia». Le coperture finanziarie per le controproposte azzurre ci sono: «Si trovano tutte nel libro redatto da Cottarelli che Renzi ha licenziato», punge il capogruppo azzurro. Il dossier sulla spendig review di Cottarelli però è conosciuto solo a spizzichi e bocconi e Mara Carfagna lo denuncia così: «Quel dossier sembra segreto peggio dei documenti della Cia. Come mai? Che fine ha fatto il progetto sulle municipalizzate?». Anche Mariastella Gelmini non fa sconti al premier: «La legge di Stabilità è fatta in deficit. Sappiamo che va ridotta la spesa pubblica ma 4 miliardi di euro in meno alle Regioni si traducono in minori servizi e in un aumento delle tasse locali sotto forma di Irap e addizionali Irpef. Proponiamo l'innalzamento del limite dell'uso del contante, la cancellazione dell'Imu sui capannoni e un tetto in Costituzione al prelievo fiscale». E Toti rincara la dose: «Quella sulla casa sarà solo la prima battaglia. Poi ci mobiliteremo per le famiglie e i pensionati. Dobbiamo portare le pensioni minime a mille euro».
A quelli sulla riduzione delle tasse sulla casa e sul blocco della clausola di salvaguardia che di fatto aumenteranno ancora la pressione fiscale, si aggiungono altri emendamenti suddivisi in sette categorie: Mezzogiorno, imprese e lavoro, scuola e università, cultura e sociale, ambiente, agricoltura, comparto sicurezza. Ma è la casa il piatto forte della controproposta azzurra. In pratica si chiede di tornare al vecchio regime di tassazione sugli immobili vigente sotto i governi Berlusconi. Nello specifico: tornare all'Imu federale con l'esenzione della tassa sulla prima casa. Monti, Letta e Renzi hanno innalzato la tassazione sugli immobili per ulteriori 20 miliardi arrivando a un prelievo pari a 30.
Fi vuole restituire i 20 miliardi aggiuntivi a partire dal 2015. Le coperture? Togliere il bonus degli 80 euro (valore 10 miliardi), tagliare gli sprechi (3,6), riorganizzare gli enti (2,5), tagliare le partecipate statali (1,8) e introdurre i costi standard (2,6)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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