Torino Un cittadino senegalese arrestato e un altro di origini marocchine denunciato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, undici persone considerate troppo violente allontanate dal Centro di permanenza e rimpatrio di corso Brunelleschi a Torino, e poi spranghe, pugnali artigianali, corde e altro materiale «atto ad offendere», sono stati sequestrati nel blitz pianificato dalla Polizia di Stato, dopo i numerosi episodi di violenza verificatisi all'interno della struttura nei giorni scorsi.
Tre, in particolare, gli episodi di tensione, che si sono susseguiti nei giorni del 6, l'11 ed 12 agosto, degenerati dopo pochi istanti con il lancio di oggetti, danni alla struttura e materiale incendiato da parte di alcune persone ospitate nel centro, che hanno cercato di fomentare gli altri. Nel pomeriggio di lunedì 6 agosto la situazione è giunta all'esasperazione: alcuni dei 176 ospiti hanno danneggiato lo stabile, prelevato pezzi di mattoni, vetri, chiodi e frammenti metallici, sono saliti sul tetto e li hanno lanciati contro la polizia e, nonostante i numerosi tentativi di mediazione e di isolamento dei più facinorosi, per l'aggressività di alcuni ospiti del Centro, si è resa necessaria una azione di contenimento con personale dei reparti inquadrati. Inoltre è stato incendiato diverso materiale di risulta, soprattutto materassi e coperte. Ritrovate anche numerose corde annodate in modo artigianale, con l'intreccio di lenzuola e coperte, forse da utilizzarle per scavalcare le recinzioni del centro. Dopo le violenze si è quindi proceduto ad allontanare gli stranieri considerati più pericolosi e a bonificare l'intera area. La questura di Torino, prosegue le indagini visionando le immagini di videosorveglianza della struttura per trovare altri possibili responsabili.
«L'espulsione immediata delle undici persone che hanno tenuto un comportamento violento all'interno del centro di permanenza e rimpatrio, fomentando anche la rivolta, dimostra che il vento è cambiato», commenta il senatore piemontese della Lega Giorgio Maria Bergesio.
Molto duro anche l'intervento del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli della Lega: «Questi sarebbero i poveri immigrati che dobbiamo accogliere e ospitare perché fuggono da guerre che non esistono in Marocco o Senegal? Questi sono criminali, armati come i peggiori ultras delle curve calcistiche di un tempo»: via tutti gli ospiti del Cpr di Torino, via subito. E se a casa loro ci fosse davvero la guerra pazienza, tanto mi pare che siano armati e pronti allo scontro».
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