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"Bella vittoria sulla cannabis La verifica? Draghi chiarisca"

Il capogruppo: "Il premier ha detto che senza M5s non si governa. Non cambiamo idea sullo ius scholae"

"Bella vittoria sulla cannabis La verifica? Draghi chiarisca"

L'onorevole Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, parla di successo del suo partito. L'ostruzionismo praticato fin qui ha permesso di far slittare la discussione parlamentare sullo ius scholae e sulla liberalizzazione della cannabis.

Piccolo trionfo estivo?

«Una bella soddisfazione. Già la settimana scorsa avevamo fatto presente che ci saremmo opposti alla loro discussione in Aula. Perché non sono due temi nell'agenda della maggioranza, nata per affrontare le emergenze e sono due temi politicamente divisivi su cui Lega e sinistra hanno posizioni antitetiche».

Erano però iniziative parlamentari su temi etici, non proposte del governo.

«Infatti per evitarne la discussione in Aula non è dovuto intervenire il governo, ma ce ne siamo occupati noi con un'azione parlamentare. E comunque le motivazioni che adducono sono vere dal punto di vista tecnico ma fallaci dal punto di vista politico. Si tratta infatti di temi divisivi. E mi chiedo: come potremmo tornare dai nostri elettori spiegando loro che siamo in una maggioranza che con la forza dei numeri approva provvedimenti cui siamo contrari? Come maggioranza dovremmo parlare di tasse, caro carburante, lavoro. E non di cannabis».

Anche i Cinquestelle non sanno come spiegare ai loro elettori la questione del termovalorizzatore.

«Quella è una norma inserita in un decreto del governo. Detto ciò, noi non abbiamo sollevato polemiche in Aula sul comportamento dei 5S perché è capitato anche a noi di non condividere alcune parti di decreti passati. Il punto sarà capire, per il futuro della maggioranza, cosa faranno domani al Senato, se i grillini garantiranno la fiducia al governo o no. La Lega anche quando non condivideva alcuni passaggi dell'azione di governo ha sempre garantito la fiducia».

Ora Forza Italia e Lega chiedono la verifica.

«Serve un chiarimento di Draghi. Perché è proprio il premier ad aver detto che senza i Cinquestelle non c'è più la maggioranza. La verifica è richiesta al premier».

Draghi ha detto che alcune delle richieste grilline sono nel programma di governo. Ci sono vostre richieste che vorreste inserire nell'agenda di Palazzo Chigi?

«Ci sono almeno tre priorità. C'è il tema del potere d'acquisto dei salari, visto l'inflazione e il rincaro di carburante e bollette la nostra proposta per ottenere subito il risultato è il taglio del cuneo fiscale. Poi c'è il tema delle pensioni. Per noi è impensabile che a gennaio torni in vigore la legge Fornero. Nel 2018 siamo stati eletti con un mandato politico chiaro: fermare la Fornero. Con il governo giallo-verde ci siamo riusciti con quota 100, ora scaduta. Una possibilità è quota 41 (anni di contribuzione, ndr). Non si dica che non ci sono i soldi perché quando si sono trovati 9 miliardi per il RdC se ne possono trovare 4 o 5 per rinnovare quota 100. Uscendo dai temi sociali per noi c'è un terzo tema: il regionalismo differenziato anche perché le regioni aspettano da anni una risposta dal Parlamento».

È così urgente quest'ultimo, tra crisi energetica e covid?

«C'è una legge quadro su cui sta lavorando la Gelmini, e prima di lei la Stefani, e che dovrebbe essere conseguente al dettato costituzionale. Speriamo venga calendarizzata dal Consiglio dei ministri e approvata in Parlamento.

Per noi è importante tornare chiedere il voto ai nostri elettori dopo aver ottenuto questo risultato».

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