Bergamo, il sindaco arcileghista che vieta friggitorie e kebab: "Salvini? Troppo moderato"

Andrea Capeletti, primo cittadino di Covo: "Vorrei un paesino ordinato come in Svizzera, con solo le botteghe tradizionali". E anche i cittadini di origine straniera applaudono

Il sindaco di Covo, Andrea Capeletti
Il sindaco di Covo, Andrea Capeletti

Se qualcuno sogna di tornare negli anni Cinquanta, può salire in macchina e dirigersi verso Covo, nella Bergamasca. Dove in centro sono vietati i kebabbari, le friggitorie, i sexy shop e i centri di telefonia internazionale. Dove non troverete nè un compro oro, nè una sala bingo o una lavanderia self service.

A vietare tutto questo è il sindaco leghista Andrea Capeletti, 27 anni, una popolarità immensa e idee molto chiare: "Salvini è troppo moderato". Sulle quattromila e cento anime di Covo, nella Bassa Bergamasca, regna incontrastato questo agronomo prestato alla politica e amatissimo dai suoi concittadini, che lo hanno eletto con oltre il 63% dei consensi. Per ammissione dello stesso inviato de La Stampa che è andato a visitarlo nel suo paese, Capeletti è "cattolicissimo e simpaticissimo": si fa fotografare nel suo ufficio con il crocifisso alla parete e il ritratto di Papa Giovanni XXIII in bella mostra.

Un sindaco tutto ordine e tradizione, verrebbe da dire: "Niente kebab, io a Covo voglio le botteghe tradizionali - spiega orgoglioso - Vorrei che chi arriva dicesse: ma che bel paesino ordinato!". Per promuovere la sua campagna, ha già organizzato una notte bianca, che ha riscosso un gran successo.

E ad essere

entusiasti delle sue iniziative sono anche i cittadini di origine straniera: "Io sono italiano, ho la cittadinanza - spiega a La Stampa Abdelaaziz Chaboun - E posso tranquillamente fare a meno del kebab"

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