Münster, la cittadina tedesca sconvolta da un furgone killer lanciato sulla folla, è un simbolo della cristianità. Ed in Germania sono già state aperte dall'inizio dell'anno 400 inchieste sul terrorismo, ma sembra che lo stragista al volante, Jens R., fosse un autista tedesco con problemi psichici. Un pazzo, che forse ha emulato gli attacchi con i camion assassini della guerra santa. Non avrebbe nulla a che fare con il terrorismo jihadista anche se le indagini dovranno scandagliare tutte le piste.
Il primo segnale che poteva trattarsi di qualcosa di diverso dai fanatici dell'Islam è la fine dello stragista al volante. Si è suicidato sparandosi un colpo di pistola in testa. I terroristi islamici preferiscono diventare «martiri» facendosi saltare in aria o morire sotto i proiettili delle forze di sicurezza. Tragico finale scelto dall'attentatore alla guida di un camion sul lungomare di Nizza e da Anis Amri il killer del mercatino natalizio di Berlino nel 2016, che è morto in un conflitto a fuoco con la polizia alle porte di Milano.
Il suicidio classico del pazzo di Münster assomiglia molto alla fine di Ali David Sonboly, che nel 2016 ha compiuto una strage a Monaco. Anche lui scambiato inizialmente per terrorista islamico era un cittadino tedesco di origini iraniane con gravi disturbi psichici senza legami con la guerra santa. Dopo aver ammazzato 10 persone e ferito 36 si è sparato un colpo in testa.
Le indagini scopriranno perché l'autista folle ha deciso di colpire lanciandosi con un furgone in mezzo alla folla proprio a Münster. La città è un'enclave cattolica molto importante nel nord della Germania a maggioranza protestante. E fra un mese si terrà a Münster la giornata dei cattolici tedeschi.
L'effetto emulazione degli attacchi jihadisti potrebbe aver avuto un peso nella mente bacata del killer. Esattamente un anno prima, il 7 aprile 2017, un attentato molto simile insanguinava Stoccolma. Rakhmat Akilov, richiedente asilo uzbeko ispirato dal Califfato, si lanciò in mezzo alla folla al volante di un camion rubato nell'area pedonale della capitale svedese. Il terrorista islamico uccise 5 persone, 14 rimasero gravemente ferite.
La Germania rimane comunque una culla del terrore. Dall'inizio dell'anno sono state aperte 400 inchieste, in gran parte su possibili pericoli di matrice jihadista. Nel 2017 i casi di terrorismo finiti nel mirino della magistratura erano 1210, 1031 legati ai fanatici della guerra santa. Dalla Germania sono partiti 915 volontari per arruolarsi nelle file di Al Qaida o del Califfato in Medio Oriente. Circa 300 sarebbero rientrati in patria e negli ultimi due anni sono stati compiuti 14 attentati jihadisti.
L'autista killer di Münster aveva sicuramente problemi psichici, ma sarà interessante capire se la sua mente contorta è stata influenzata dagli attacchi del terrore con i camion lanciati sulla folla a tal punto da copiarli.
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