Berlusconi benedice Marchini, sigla un patto con Storace, si sfoga sul duo Meloni-Salvini ma ribadisce: «Dobbiamo tutti abbassare i toni: la coalizione di centrodestra è un valore primario». Giornata di incontri a palazzo Grazioli dove i riflettori restano puntati sulle elezioni di Roma. Raccontano di un Berlusconi soddisfatto della scelta di appoggiare l'imprenditore romano: «È l'unico che può battere la Raggi. Lo dicono tutti i sondaggi». A chi lo va a trovare snocciola le sue considerazioni su Marchini: «L'ho visto spesso in tv: funziona. È garbato, appassionato e anche competente. Sono certo che ce la farà. Sa tenere lo schermo e pure lo scontro dialettico. Mi piace».
Naturalmente l'ex premier non tralascia di raccontare come si è arrivati al sostegno ad Alfio e confida: «Mi sono sentito pugnalato alle spalle da Salvini e Meloni. Non si sono comportati bene». Ma subito dopo, forse anche per realpolitik, chiede ai suoi di gettare acqua sul fuoco. «Non è il momento di alimentare le polemiche. Dobbiamo restare tutti uniti per vincere». Certo, non passa giorno che Salvini non lo attacchi ma lui, il Cavaliere, si morde la lingua. «Salvini è un ottimo leader di partito ma difficilmente potrà guidare la coalizione dei moderati», confessa. E Nunzia De Girolamo completa il ragionamento del Cavaliere: «Fare il leader di una coalizione è una cosa diversa, che non decido io e purtroppo neanche lui da solo. L'autoproclamazione non esiste in politica. Decideranno gli elettori».
Se Berlusconi agli azzurri chiede toni bassi, a mettere peperoncino nel centrodestra ci pensa Francesco Storace che ieri ha ufficializzato il suo appoggio a Marchini ed è entrato e uscito più volte da palazzo Grazioli. Le polemiche con la Meloni sono all'ordine del giorno: «Giorgia eviti di insultarmi altrimenti la chiameremo Sgarbatella», ironizza il leader della Destra. E ancora: «Meloni straparla di vendita al miglior offerente. Bene: questa signora ha rifiutato i voti di gente di destra che si riconosce nella mia lista elettorale e se ne pentirà amaramente, perché si tratta di persone perbene e con una storia pulita». Tuttavia anche a Storace sta a cuore l'unità del centrodestra: «Giorgia aveva detto che non avrebbe fatto apparentamenti al secondo turno. Spero tanto che corregga la sua posizione. Altrimenti è chiaro che vuol far perdere il centrodestra». Marchini, che nelle prossime ore firmerà un decalogo programmatico proprio con Storace, sta calamitando consensi a destra e a manca. A manca fa breccia tra i dalemiani: il lider Massimo non ha mai amato Giachetti ma soprattutto Renzi che è il suo principale sponsor. Così, nel fronte sinistro, sono in tanti quelli orientati a fare lo sgambetto al candidato del Pd.
Dispetti, cordate, colpi bassi e alleanze che vanno e vengono. Come a Napoli dove il candidato azzurro Gianni Lettieri perde l'appoggio di Italia Unica di Corrado Passera. Motivo? Non s'è trovata la quadra sulla candidatura come capolista di Alessandra Caldoro (sorella dell'ex governatore Stefano ndr), caldeggiata da Passera. Lettieri, tuttavia, se perde Passera guadagna Salvini. Il quale, pur non presentando la propria lista «Noi con Salvini», appoggerà il candidato di Forza Italia, dividendosi così dalla Meloni.
Sotto il Vesuvio, infatti, Fratelli d'Italia fanno correre il loro Marcello Taglialatela. Il quale, prima della tela, ha tagliato in due il partito: non tutti, infatti, condividono la corsa solitaria e una bella fetta di partito ha già sbattuto la porta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.