Berlusconi: "Il M5S è guidato dall'invidia e dall'odio"

Il Cav a Pescara per un comizio: "Tutto quello che hanno fatto finora" i Cinquestelle "è basato sull'invidia e sull'odio"

Berlusconi: "Il M5S è guidato dall'invidia e dall'odio"

Silvio Berlusconi torna a parlare del governo e a metter in guardia dalle iniziative del M5S. "Tutto quello che hanno fatto finora" i Cinquestelle, dice il Cav, "è basato sull'invidia e sull'odio".

Il leader di Forza Italia è a Pescare ad un comizio in vista delle elezioni regionali. "I nostri amici della Lega non reagiscono e si oppongono alle proposte" del programma del centrodestra presentato agli italiani il 4 marzo, fa notare Berlusconi. "Insieme a noi - aggiunge - la Lega aveva promesso meno tasse, mentre sono aumentate. Avevano promesse meno Stato e si parla di nazionalizzazone. Avevano promesso più infrastrutture ma hanno bloccato tutte le infrastrutture, dalla Tav alla Pedemontana, e dicono che non sono necessarie allo sviluppo del Paese".

Il leader di Fi mette poi in guardia dal mettere ancora la crocetta sul simbolo dei Cinque Stelle: "Tasse sulla casa, patrimoniale e imposta di successione sicure con loro - spiega - C'è qualcuno di così stupido che potrà andare ancora a votarli? Io dico di no". Anche perché i Cinque Stelle "non hanno mai studiato né lavorato, l'87% dei parlamentari della volta scorsa non hanno mai fatto la dichiarazione dei redditi, quindi non hanno mai lavorato o sono evasori". "Noi - incalza il cav -abbiamo messo a capo di un'azienda difficile e complessa come l'Italia questi signori".

Per Berlusconi non c'è alternativa: "Se non vincessimo noi, vincerebbero loro". E questo, afferma il Cav, è "un rischio grave che incombe". "Sono persone - aggiunge - che rappresentano il peggio del Novecento, perché sono comunisti e lo affermano con orgoglio. Affermano di essere comunisti veri, di strada e non da salotto come quelli del Pd. Vogliono cambiare il Paese con tutte le peggiori ricette della sinistra comunista e con la forte spinta dell'invidia sociale. Siccome loro non hanno niente, questa invidia si trasforma in odio nei confronti degli imprenditori, dicono che sono sfruttatori del popolo, che schiavizzano i loro dipendenti e che devono andare a casa".

Sulle elezioni europee, il Cav segna le distanze tra gli "isolazionisti" e chi invece "vuole una Ue diversa".

"Sono in campo per le prossime elezioni europee" anche perché "so che saranno un importante test nazionale - dice - si giocheranno fra la pericolosa sfida dell'isolazionismo e del sovranismo e un'Europa diversa da quella dirigista ed egoista di oggi. Di fronte a tutto questo, noi ci sentiamo la grande responsabilità di essere gli unici in Italia a sostenere un progetto di un Paese liberale e forte e di un'Europa più unita e determinante a livello mondiale".

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