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Berlusconi: "Noi alternativi a Conte Ora serve il patto fiscale"

Da domani sarà ripartenza. Silvio Berlusconi è fiducioso: "Ce la faremo. L’Italia ha una tempra forte". Ma servono meno burocrazia e meno tasse per le imprese

Berlusconi: "Noi alternativi a Conte Ora serve il patto fiscale"

Segnate questa data: 4 maggio. È il giorno della ripartenza. Domani ha inizio la fase 2. Silvio Berlusconi confessa, senza giri di parole, di essere orgoglioso di essere italiano. Parla all’Agi in una lunga intervista. E le sue parole sono rassicuranti. L’Italia è a un tornante della storia. Sarà riapertura. Ma non sarà facile: guai abbassare la guardia. Riaprire per molti sarà complicato. Piccoli commercianti, ristoranti, bar, gli operatori del settore turistico. Tutti questi e molti altri saranno gravemente penalizzati nei prossimi mesi dalle limitazioni sanitarie e dalla crisi del mercato. "Dobbiamo fare di tutto per sostenere questi comparti che sono eccellenze del nostro Paese e che concorrono in modo importante al Pil italiano".

Poi si rivolge agli italiani dopo lo sforzo di questi mesi. "Un grazie sincero e commosso per i sacrifici di questi mesi, per la consapevolezza e il senso civico dimostrato". Berlusconi rivolge un ringraziamento particolare ai medici. Al personale sanitario e a tutti coloro che hanno messo in pericolo la loro vita per salvare quella degli altri e per permettere alla collettività di andare avanti. Un pensiero partecipe alle vittime, affettuosa solidarietà alle famiglie che hanno perso i loro cari, "un augurio dal profondo dal cuore ai tanti che sono ancora malati, a chi ancora lotta per la sopravvivenza nelle terapie intensive".

L’Italia sta attraversando una prova delle più difficili della sua storia, ma sta anche dimostrando di avere la capacità e la tempra morale per andare avanti. Il piano di Berlusconi sulla ripartenza è chiaro. Bisogna consentire alle attività economiche di tornare in attività nel più breve tempo possibile. Questo significa che non possono essere gravate di debiti a breve scadenza. Il presidente di Forza Italia lancia una proposta: ci vorrebbe una sorta di cassa integrazione per le imprese, il lavoro autonomo, i commercianti, i lavoratori a contratto, che li indennizzi a fondo perduto su base mensile e per i mesi di inattività con una percentuale di quanto dichiarato nel 2019.

"Per ridare margini di utile alle attività produttive occorre una riforma fiscale, attraverso l’introduzione di una flat-tax la più contenuta possibile, la sospensione di ogni scadenza fiscale per tutto il 2020, un patto fiscale che consenta a chi ha pendenze con il fisco di risolverle rapidamente a condizioni molto convenienti". Per Berlusconi serve un taglio alla burocrazia, sospendendo il codice degli appalti e superando il regime delle licenze e delle autorizzazioni preventive, da sostituire con controlli ex-post. Naturalmente per poter realizzare tutto questo l’aiuto dell’Europa è fondamentale. Sul fronte economico ci sono molte attività in difficoltà. Per oltre il 50% degli italiani è cambiato il modo di lavorare. E ci si chiede in quanto tempo si potrà tornare alla normalità.

"Come dopo ogni grande crisi, il mondo non sarà più quello di prima. Alcune nostre abitudini forse cambieranno per sempre". Questo può contenere anche aspetti positivi: per esempio il ricorso allo smart working in poche settimane è diventato per necessità una prassi molto diffusa. In qualche misura probabilmente questo modo di lavorare rimarrà. "Gli italiani hanno risposto in modo straordinario all’emergenza, hanno dimostrato disciplina, serietà, compostezza in un momento drammatico della storia nazionale. Ora è necessario rispettare con altrettanto rigore le regole e le indicazioni sanitarie per la ripartenza".

"Non dobbiamo - osserva il presidente di Forza Italia - commettere errori o leggerezze che rendano inutili i sacrifici fatti finora. Non dobbiamo mettere a rischio altre vite. La malattia non è affatto scomparsa ed il pericolo di una seconda ondata è dietro l’angolo. Solo continuando a rispettare rigorosamente le norme e le indicazioni sanitarie anche nella fase della ripartenza possiamo ridurre il pericolo".

Quali conseguenze possono derivare dalle tensioni politiche di questi giorni? "Per quanto mi riguarda faccio mia la preghiera di ieri del Santo Padre perché i politici, pur nelle differenze fra loro, capiscano che nei momenti di crisi devono essere molto uniti per il bene del popolo. Questa è proprio la chiave del nostro comportamento in questa crisi", sottolinea Berlusconi sempre all’Agi.

Sul piano politico l’ex presidente del Consiglio è chiaro. La collocazione di FI è nel centrodestra. Ma in questo momento di emergenza sanitaria ed economica la politica deve fare fronte comune. "Noi siamo parte essenziale del centrodestra e quindi le differenze politiche con la sinistra, con il governo Conte, con la maggioranza rimangono tutte, ma nell’emergenza, essendo una opposizione responsabile, si lavora uniti intorno alle istituzioni mettendo da parte la polemica politica. Questo fa parte della nostra cultura liberale e cristiana".

Berlusconi si rivolge infine al premier, Giuseppe Conte, e all’esecutivo: "Mi piacerebbe che il governo rinunciasse alla presunzione di poter fare tutto da solo e accettasse finalmente una collaborazione autentica e concreta non solo formale e illusoria come purtroppo è avvenuto finora.

Dei nuovi scenari politici che noi auspichiamo ci sarà tempo di parlare quando l’emergenza sarà davvero superata".

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