Berlusconi non arretra: un ticket con la Meloni per salvare la coalizione

Il Cavaliere sarà alle gazebarie per Bertolaso e pensa di affiancargli la leader Fdi Salvini vuole aspettare il risultato del voto Possibile a breve un nuovo faccia a faccia

Berlusconi non arretra: un ticket con la Meloni per salvare la coalizione

È un filo sottile quello che tiene unita la coalizione di centrodestra, sempre più divisa sul «caso Roma». Lo spettro di un rompete le righe, di un proliferare di candidati in ordine sparso, di micro-alleanze e di prove muscolari con ridotte possibilità di vittoria si affaccia sempre più nitido all'orizzonte.

Dopo la nuova pubblica sconfessione di Guido Bertolaso - «non è il mio candidato» - da parte di Matteo Salvini corredata da quella di Gianmarco Centinaio e Giancarlo Giorgetti sulle «gazebarie» previste per oggi e domani a Roma, il clima non si è certo rasserenato. Tanto più che Giorgia Meloni prima in un incontro con Guido Bertolaso poi in una telefonata con Silvio Berlusconi si è sfilata, sostenendo di non sentirsela di appoggiare l'ex Capo della Protezione Civile solo con Forza Italia. La numero uno di Fratelli d'Italia a Bertolaso ha chiesto di valutare la possibilità di un ticket, con lei come candidata, come via d'uscita «salva-coalizione». A Berlusconi ha chiesto di riflettere sulle gazebarie, proponendogli di sospenderle. Ha anche ribadito che era più che pronta a sostenere Bertolaso come «candidato di coalizione», ma Salvini ha fatto saltare l'accordo e a questo punto bisogna ragionare su una soluzione alternativa per ricomporre la coalizione.

Il leader leghista si trova, a sua volta, in una situazione delicata. Pare, infatti, che non sia entusiasta di una eventuale virata sul nome della Meloni, non per ragioni politiche, quanto piuttosto per le difficoltà legate alla imminente gravidanza. In ogni caso Salvini vuole aspettare e verificare come andranno i gazebo organizzati da Forza Italia. Qualora ci fosse un consenso popolare ampio e ben documentato il «no» potrebbe essere riconsiderato. E non è neppure escluso un nuovo faccia a faccia con Berlusconi per ricercare una exit strategy che possa scongiurare un divorzio che avrebbe inevitabilmente conseguenze nazionali (e potrebbe portarlo a ricercare un asse con Francesco Storace).Berlusconi, comunque, tira dritto per la sua strada.

Ieri si è consultato con tutti i dirigenti romani, Antonio Tajani, Marcello Fiori e Claudio Fazzone in primis, e ha deciso di non sottostare a ultimatum, assicurando anche la presenza ai gazebo sparsi per Roma per ribadire che Bertolaso è il migliore candidato possibile e una opportunità per la rinascita di Roma. In molti dentro Fi sono convinti che ci siano ancora le condizioni per ricostruire l'unità attorno a una figura evidentemente giudicata pericolosa per carisma e proiezione nazionale.

Berlusconi, peraltro, ieri sera ha anche riunito a cena ad Arcore trenta professionisti estranei alla politica per discutere con loro il progetto di una fondazione di area. Il motivo? Il progetto, sempre vivo, di una officina di pensiero per il futuro centrodestra.

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