Berlusconi vede la vittoria "Salvini è di buon senso ma il premier sarà nostro"

Il Cavaliere in tv: «Decideremo i collegi sulla base dei sondaggi. Forza Italia avrà più voti della Lega»

Berlusconi vede la vittoria "Salvini è di buon senso ma il premier sarà nostro"

«Torno in campo per vincere. Sono in campo per garantire democrazia, libertà e giustizia. Farò la punta o il regista della coalizione se sarò candidabile, farò l'Ancelotti o il Sacchi, l'allenatore, se non sarò candidabile. Cinquestelle e Pd non sono in una coalizione, quindi noi siamo avvantaggiati. Con l'eccezione di Emilia e Toscana prevarremo in tutti i collegi, quindi potremo governare con una maggioranza superiore al 50%».

Bruno Vespa dà il benvenuto a Silvio Berlusconi, ne celebra l'«eternità» e la «quarta vita politica» e subito introduce la notizia del giorno: la sentenza della Corte d'Appello di Milano che impone la restituzione di 46 milioni da parte di Veronica Lario. Il cameraman coglie un sorriso del Cavaliere, ma la risposta si attesta sulle frequenze del rispetto del riserbo familiare. «Questa vicenda con la madre dei miei tre figli mi ha da sempre molto amareggiato. Oggi sono stato l'ultimo ad apprenderlo. Non commento in alcun modo».

L'incipit della trasmissione introduce una variante. Berlusconi, sorridente e disteso, da solo seduto su una sedia al centro dello studio risponde ad alcune domande di carattere personale poste dalla voce fuori campo del giornalista. Un veloce botta e risposta in cui il presidente di Forza Italia si definisce «un ottimista che guarda sempre e solo avanti»; come sua qualità distintiva indica «la lealtà e la generosità»; ritiene di poter contare su «molti amici disinteressati; come suoi eroi indica gli imprenditori che continuano a lavorare in Italia»; come personaggio storico da lui più detestato indica «tutti i dittatori e le dittature» e come motto sceglie un suo grande classico: «Portare sempre il sole in tasca per offrirlo alle persone con cui lavori». Difetti? «Non ne ho, praticamente sono perfetto», sorride.

Chiusa la pagina personale, Berlusconi si sposta sulla politica e concede una inedita parola di solidarietà a Matteo Renzi. «Mi spiaccio a vedere certi toni nei commentatori televisivi. Non è tutto colpa di chi guida. Mi spiace vedere un avversario così in difficoltà. Quando ero presidente del Milan la prima cosa che facevo era andare dagli avversari a consolarli per aver perso e succedeva sempre». Piuttosto carica le armi dialettiche contro i Cinquestelle: «Sono un pericolo effettivo che mi fa paura, venti anni fa il pericolo erano i veterocomunisti, oggi sono loro».

Nessuna stoccata, invece, verso l'alleato e competitor Matteo Salvini. «È un personaggio che nella comunicazione a volte forse è troppo prorompente, ma quando si siede a un tavolo dimostra sempre molto buonsenso». Sulla possibilità che il leader leghista possa davvero fare il premier Berlusconi non lascia spazio a fantasie. «Salvini per aumentare i voti della Lega ha deciso di indicarsi come premier, ma sono sicuro che avrà molti meno voti di noi». La porta verso gli alfaniani di Alternativa Popolare appare, invece, decisamente serrata. «Non do molta importanza a cosa fa Alternativa Popolare e Alfano perché in tutti i sondaggi sono sotto l'1%». Sul futuro e gli equilibri della coalizione Berlusconi non vede ostacoli. «Non ho nessuna preoccupazione per la coalizione. Sono certissimo che il centrodestra potrà governare anche con il 40% dei voti. Come avvenuto in Sicilia faremo lo stesso per le elezioni nazionali e per il Lazio. Per dividere i collegi, ci si baserà sui sondaggi. Ho proposto di considerare e scegliere il miglior candidato possibile. Ogni volta, per ogni collegio». E sul nome del candidato premier promette che «suggerirà il nome di una persona perbene leale, competente. Non solo politici. Ho avuti contatti con amministratori delegati di grandi gruppi, operanti a livello internazionale, abbiamo possibilità in quella direzione». Sulla data del voto Berlusconi si augura che si voti a maggio, anche per «risparmiare attraverso un election day, ma sarà il Capo dello Stato a decidere».

Infine il presidente di Forza Italia detta il suo no al testamento biologico perché «non si può sapere se chi è in stato di incoscienza in quel momento voglia davvero morire». E quando gli chiedono lui in caso di incoscienza su quale scelta si orienterebbe, Berlusconi si concede una battuta: «Io non sarò mai incosciente, anche da lassù guarderò tutti voi».

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