Silvio Berlusconi delinea la road map per la soluzione del "rebus" governo. Il Cavaliere sottolinea il risultato elettorale del centrodestra alle urne lo scorso 4 marzo e rivendica per la coalizione l'incarico di formare il nuovo esecutivo. Per il leader di Forza Italia la strada da seguire è una sola: "Un governo di centrodestra che va in Parlamento a chiedere il consenso o almeno l’astensione alle altre forze politiche e ai singoli parlamentari sulla base di un programma che riprenda quello votato dai nostri elettori che ci hanno fatto arrivare primi alle elezioni", afferma in un'intervista al Corriere. Poi mette nel mirino i grillini e il loro capo politico, Luigi Di Maio: "Non riesco a prendere sul serio le dichiarazioni di Di Maio. Però sarebbe grave mettere in pericolo una delle maggiori aziende che fanno comunicazione e cultura in Italia e in Europa, dando lavoro a decine di migliaia di persone, ed è grave minacciare l’avversario politico di colpirlo nelle sue proprietà personali. È un atteggiamento degno della peggiore sinistra degli anni 70, quella degli espropri proletari. Gli italiani sanno benissimo che né la televisione commerciale né i giornali del gruppo Mondadori sono mai stati schierati politicamente. Questo sarebbe contro la logica e gli interessi delle stesse imprese che devono rivolgersi a un pubblico più vasto possibile e quindi di tutte le simpatie politiche. Da molti anni non mi occupo più delle aziende che ho fondato, ma credo di poter dire che non esiste in Italia nessun editore più liberale, più tollerante, più pluralista della famiglia Berlusconi".
Su una eventuale intesa tra Pd e M5s ha le idee chiare: "Sarebbe la fine del Pd, e un grande e grave problema per il Paese". Sull'ipotesi di un ritorno al voto afferma: "Purtroppo non poche, ma io mi ostino ad essere ottimista. Gli italiani ci hanno chiesto un governo per affrontare i tanti problemi che abbiamo evidenziato in campagna elettorale, non un nuovo voto che porterebbe a pochissimi cambiamenti".
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