Biagiotti: «Orchidee contro la negatività»

Nobile e solenne, leggera e austera: ecco «il ritratto di signora» secondo l'estetica di Massimiliano Giornetti direttore creativo della collezione Salvatore Ferragamo presentata ieri. Una signora a tratti imperturbabile nella magnifica fermezza dei bianchi o dei neri, a tratti energeticamente generosa quando sceglie il rosa, l'azzurro, il rosso cinabro, il verde. «Ho tratteggiato una galleria di ritratti al femminile che tra leggerezza e rigore sono espressione della nostra gioia di vivere» svela il designer forte di quella cultura dell'alto artigianato che è patrimonio della maison fiorentina. Su una pedana di candido marmo di Carrara prendono vita immagini di donne lievi come l'estate, danzanti negli abiti fluttuanti ma anche statuarie nei sottili spolverini, negli abiti e nelle gonne lavorati a travette: quadrati di stoffa o di morbida pelle tenuti insieme come tessere modulari con un effetto di vedo non vedo molto pudico e molto grafico. E nel gioco di una seduzione senza tempo si inserisce anche il gesto squisitamente femminile dell'annodare una serie di fiocchi talvolta sulla schiena, altre sul profilo delle maniche. L'attenta scelta dei materiali ora lievi come le sete ora compatti e asciutti come il cotone, rivelano la bravura di Giornetti nel tradurre in forme e volumi moderni la sua immensa passione per il classico inteso come il bello assoluto e senza tempo. Tuttavia il raffinato stilista non si priva del tocco frivolo con un gioco di perle grandi come ciliegie che scendono perpendicolari dalle orecchie e una serie di sandali desiderabilissimi, a punta con tacchi bassi e di metallo. Fra pitture astratte di Scott Bergey e ritratti fotografici africani dei primi del Novecento si muove Gabriele Colangelo che parla di sofisticato primivitismo e dipinge il profilo di una donna contemporanea, capace di apprezzare l'ordine rilassato, se non nella vita, almeno nel guardaroba. Che si compone di cappottini lunghi come camicie in canvas di cotone, di abiti affusolati in tela di seta cinzata e di gonne a matita in organza opaca stretch. In tutto questa compostezza s'insinuano micro pieghe irregolari sui pantaloni, doppie partiture di colore nelle bluse, inattese fenditure negli abiti. Uno specchio retrovisore fotografa occhi, bocca e capelli di una donna molto misteriosa, quella immaginata da Andrea Incontri che accosta allo stupore di un volto incorniciato in un ovale un messaggio di stile molto personale punteggiato spesso da un accessorio insolito: il cocker di pelle o di tessuto decorato con specchietti e indossato come un modernissimo collare. Un tocco per scandire la bellezza degli a-jour e degli intagli in una serie di abiti e gonne in tela di lino immacolata, intagliata e arricchita da bordure di pizzo. Spettacolari le macro e le micro paillette applicate un po' ovunque come frammenti di specchi. Nella green gallery di Laura Biagiotti i riflettori si accendono su donne lievi e delicate ma anche ferme e solide che si meritano, come bouquet, un omaggio raffinato quanto quotidiano. Ed ecco la grafica delle orchidee ispirata agli acquerelli della Royal Horticultural Society britannica imprimersi su una serie di tailleur e di abiti.

«Sono da sempre considerate capaci di allontanare la negatività» spiega la stilista che anche per la prossima estate assicura a ogni sua fan l'evoluzione del celebre abito bambola, questa anche a strati di pizzo e tulle e illuminato di strass. E poi, degni di nota, il disegno astratto che imita una pennellata e la pelliccia di kidassia tagliata a strisce sottili per decorare scolli e profili e fare deliziose borse a tracolla.

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