Boeri all'attacco: "Ai politici privilegi sui contributi"

Boeri all'attacco: "Ai politici privilegi sui contributi"

Roma - Nessuna apertura al reddito di cittadinanza da parte del presidente dell'Inps, Tito Boeri. I costi, spiega, sarebbero insostenibili. Intervistato da Lucia Annunziata, Boeri boccia senza appello la proposta del Cinquestelle che, calcola, costerebbe «fino a 38 miliardi, o se vogliamo essere più ottimisti 35 miliardi». E non è soltanto una questione di copertura. Secondo Boeri è proprio il presupposto della misura caldeggiata dai grillini ad essere sbagliato. Anzi addirittura rischioso perché rappresenterebbe un «disincentivo a essere occupati». Non ha senso per Boeri «introdurre strumenti nuovi», visto che il reddito di inclusione è affidabile e dunque a questo strumento dovrebbero essere destinate maggiori risorse. «Oggi in Italia ci sono circa 4.700.000 persone in condizione di povertà assoluta. - dice il presidente dell'Inps- Ma il reddito di inclusione ne copre soltanto la metà, 2 milioni e mezzo di poveri assoluti. Se aggiungiamo risorse allora potremo coprirne molti di più: bisogna partire da lì e potenziarne le risorse». Costi insostenibili secondo Boeri anche per una eventuale abolizione della legge Fornero che oltretutto determinerebbe una «doppia iniquità» nei confronti di chi ha già pagato il costo di quella riforma e delle generazioni più giovani.

Sì invece al ricalcolo contributivo dei vitalizi dei parlamentari italiani grazie al quale si sarebbero già potuti avere risparmi «nell'ordine dei 150 milioni l'anno».

E Boeri attacca, definendo «scandaloso» il fatto che la vecchia legislatura non abbia fornito all'Inps i dati sui contributi versati dai singoli parlamentari.

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