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Bond tossici spacciati anche dopo le ispezioni di Visco

L'ira dei truffati: "Colpevoli anche i cassieri". L'allegra gestione dei profili di rischio

Bond tossici spacciati anche dopo le ispezioni di Visco

nostro inviato ad Arezzo

«Io non ce li metto solo i vertici tra i responsabili. Ci metto tutti, pure i cassieri, è una vergogna». Salvatore è un fiume in piena. Salta da un'assemblea degli esodati del risparmio all'altra, prende appunti, fa fatica a fidarsi persino delle associazioni di tutela. «Non vorrei che si faccia pure la gara a mettere il cappello su noi disgraziati», sbuffa. Eppure lui, aretino, in Banca Etruria non ha perso un cent. «Io no. Ma la mi mamma...». Già, sua madre, Elda, casalinga di 92 anni, non è stata così fortunata. «Aveva da parte i risparmi di una vita», racconta Salvatore, «75mila euro in Btp al 3,75 per cento, tranquilli e sicuri. Ma poi, a ottobre 2013, l'hanno chiamata dalla banca per dirle che era meglio cambiare, investire in un loro prodotto». E la donna c'è cascata. «Le hanno fatto vendere i Btp - ringhia il figlio - e le hanno rifilato 75mila euro in obbligazioni subordinate, contratto firmato il 17 ottobre. Quando mia madre ha saputo che erano diventate carta straccia ha avuto un collasso, abbiamo dovuto chiamare l'ambulanza. Eccoli, gli speculatori consapevoli... le pare che mamma a quell'età potesse avere un profilo di rischio alto? Scherziamo?». Storie paradossali, ma purtroppo piuttosto comuni tra i 35mila obbligazionisti loro malgrado di Banca Etruria, bruciati dal salva-banche del governo.

A parlare con l'Adusbef per capire in che modo provare a salvare il salvabile e punire i responsabili c'è anche Daniele Santi. Un passato da dirigente di banca («Ma cose così non ne avevo mai viste», dice), è qui per un'amica di famiglia. «Aiuto una casalinga toscana di 77 anni, che si è vista svanire quasi tutti i suoi risparmi». Sul Mifid della signora c'è scritto rischio medio. «Eppure ha solo la terza media, e l'età è quella che è», spiega Daniele, che rivela un dettaglio incredibile. «Non è solo la cifra che mette i brividi, perché la signora aveva 165mila euro di obbligazioni subordinate. Ma anche la modalità: le hanno fatto sottoscrivere quest'enormità di titoli tossici in più operazioni, 75mila euro solo tra agosto e ottobre 2014». Ossia a ispezioni di Bankitalia già avvenute, e a pochi giorni dalla pioggia di sanzioni - tra le quali i 144mila euro contestati al papà del ministro Maria Elena Boschi - arrivate al cda della banca da palazzo Koch.

Da Civitavecchia arriva un'altra storia che ha come protagonista Marcello Benedetti, l'ex impiegato di Banca Etruria che s'era detto pentito per aver venduto i bond tossici al pensionato suicida. «Ha venduto 40mila euro di obbligazioni subordinate anche a mio padre - sospira Francesca - che era cliente di Banca Etruria da 40 anni, conosceva Benedetti e si fidava di lui. Per ricambiare fedeltà e fiducia, gli ha fatto svincolare 40mila euro di obbligazioni ordinarie assicurandogli che non c'erano rischi, che gli interessi erano leggermente migliori». L'uomo non sa ancora di aver perso tutti i suoi risparmi.

«Lo devo proteggere», conclude Francesca: «Non si sono fatti scrupolo che mio padre avesse 76 anni, fosse reduce da un infarto e invalido al 100 per cento. È andato in banca con il bastone, a ottobre 2013, perché si era rotto un femore. E l'hanno bastonato».

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