Roma - Notizie di ospizi-lager o di maestre che maltrattano i bambini negli asili sono ormai all'ordine di giorno. Girano immagini impressionanti sulle violenze alle quali sempre più spesso vengono sottoposti i più deboli, atrocità scoperte per lo più a fatti ormai avvenuti.
Una vera emergenza, contro la quale Forza Italia si sta battendo da anni, da tempi non sospetti, quando ancora i casi di abusi non erano quelli di oggi. Anche adesso, a Parlamento fermo, gli azzurri portano avanti il loro progetto per prevenire e contrastare queste condotte. La deputata Annagrazia Calabria è la prima firmataria della proposta di legge presentata ieri - che nella precedente legislatura venne approvata alla Camera ma non al Senato - per introdurre sistemi di videosorveglianza all'interno di asili nido, scuole per l'infanzia e strutture socio-assistenziali per anziani e disabili. «Non si tratta di una semplice iniziativa parlamentare, non è ordinaria battaglia politica, è piuttosto una battaglia di civiltà, un atto di responsabilità da parte del legislatore nei confronti di chi non è in grado di difendersi da solo», sostiene la Calabria, consapevole della necessità di «contemperare diversi interessi che riguardano anche la tutela dei minori e della riservatezza di chi lavora negli ambienti sottoposti al controllo» e fortemente determinata a trasformare questo progetto in una legge dello Stato, anche con il contribuito delle varie associazione sensibili a certi temi. «La nostra proposta - spiega la deputata - costituisce un punto di equilibrio. Importante è anche la previsione di una delega al governo per la formazione del personale e i requisiti di idoneità a svolgere determinati ruoli».
Il testo, aggiunge la capogruppo Mariastella Gelmini, si inserisce nell'ambito di «un tema fondante il nostro impegno in Parlamento» perché «l'infanzia non è uno slogan ma un impegno per il futuro». Quelli che fino a qualche tempo fa rappresentavano episodi gravi ma sporadici, sono diventati una piaga sociale. Per questo anche la senatrice Gabriella Giammanco, tra le firmatarie della proposta di legge, si augura che il Parlamento possa presto iniziare a lavorare e inserirla nell'agenda delle sue priorità. «Le telecamere agiscono da deterrente e sono una forma di tutela per tutti - sostiene - per i soggetti più deboli ma anche per i lavoratori, che dovendo prendersi cura di loro hanno una grande responsabilità e possono essere macchiati a vita da una denuncia infondata.
Le immagini sarebbero registrate da un circuito chiuso di telecamere criptate, nel rispetto della privacy di tutti, e sarebbero visibili solo dalle forze dell'ordine dopo una denuncia. Ciò permetterebbe di velocizzare i tempi delle indagini sottraendo bambini, anziani e disabili ai loro aguzzini o scagionando chi opera con professionalità».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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