Boschi sotto attacco da sinistra: "Conflitto di interessi su Bankitalia"

Missile bersaniano: "Stia fuori dal Cdm sulle banche"

Boschi sotto attacco da sinistra: "Conflitto di interessi su Bankitalia"

Roma - Sarà, con tutta probabilità, il bis di quando fu approvato il decreto banche, alias il bail in di Banca Etruria. Allora, il novembre 2015, Maria Elena Boschi fece sapere di non avere partecipato al Consiglio dei ministri decisivo per la sorte dell'istituto di credito che aveva visto suo padre tra i massimi dirigenti. Era ministro alle Riforme del governo di Matteo Renzi. Ora, da sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dell'esecutivo guidato da Paolo Gentiloni, potrebbe non partecipare alla riunione del governo che deciderà il prossimo governatore di Bankitalia. La data è stata fissata. Venerdì prossimo il consiglio dei ministri dirà la sua sulla permanenza o meno di Ignazio Visco. Ieri è partito il prevedibile attacco a Boschi.

Il deputato della sinistra (prima Sel oggi Mdp) Arturo Scotto ha presentato un'interrogazione parlamentare chiedendo al premier Gentiloni di non fare partecipare Boschi al consiglio dei ministri perché su di lei «grava un pesante conflitto di interessi che non può essere più ignorato». Pesa chiaramente il ruolo del padre Luigi, ex vicepresidente della banca aretina. Le attività della banca, anche durante il suo mandato, «sono state a lungo oggetto della vigilanza bancaria e finanziaria operata da Palazzo Koch». Ma il nodo Boschi è emerso soprattutto per la mozione del Pd contro il governatore, scritta dalla stessa Boschi. Sicuramente all'insaputa del premier Gentiloni. Forse, senza che nemmeno Renzi sapesse fino in fondo delle implicazioni.

Contro i due esponenti democratici ieri si è scagliato il Movimento 5 stelle. «A Roma c'è chi ha massacrato i risparmiatori e che adesso vuole fare il loro paladino e cioè Renzi. Lui e la Boschi sono gli aguzzini dei risparmiatori italiani, non i loro salvatori», ha detto il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Il segretario Pd e Boschi, ha aggiunto, «si devono ricordare che quando hanno governato non solo hanno favorito le banche, ma in 20 minuti hanno fatto un decreto per salvare la banca della Boschi e mandare sul lastrico centinaia-miglia di risparmiatori».

Attacco pronunciato durante la campagna per le elezioni siciliane, al quale la stessa Boschi ha risposto ieri sera. «L'onorevole Di Maio, come spesso gli accade, parla di cose che non conosce o che più semplicemente non capisce». Il Cda del quale faceva parte il padre, è stato mandato «a casa proprio da noi» e con il decreto «abbiamo salvato migliaia di correntisti che altrimenti avrebbero perso tutti i loro risparmi». Su questi temi «sono pronta a un dibattito televisivo con l'onorevole Di Maio».

Nessun ceno alla vicenda Visco. Lo stesso Renzi nei giorni scorsi è stato costretto a fare una marcia indietro assecondando i dubbi del premier e il No del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Visco, che fino a poco tempo fa sembrava intenzionato a non rimanere, sarà quasi certamente riconfermato.

A Palazzo Chigi si lascia aperta la strada a qualche alternativa, come la nomina del vicedirettore Fabio Panetta. Comunque si darà il senso della continuità.

Decisione difficile, dettata anche dalla necessità di non prestare il fianco alla speculazione finanziaria, molto sensibile a tutte le notizie italiane che riguardano le banche. Anche per questo Boschi potrebbe non esserci quando sarà presa.

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