Si è svegliato e ha ripreso coscienza. Umberto Bossi sta meglio: la grande paura è passata. Certo, la prognosi resta riservata ma all'ospedale di Varese si respira un clima di ottimismo e nell'ultimo bollettino medico si parla di «continui miglioramenti». Il fondatore della Lega si sta riprendendo e la situazione è cambiata rispetto a giovedì pomeriggio quando si era temuto il peggio: il Senatùr aveva avuto una crisi epilettica, forse dovuta ad un errato dosaggio delle medicine, ed era caduto a terra per le scale di casa, picchiando violentemente il naso.
Per fortuna gli accertamenti dei giorni scorsi hanno escluso danni neurologici. Bossi ha avuto un malore, ma a quanto si capisce senza deficit e strascichi. Certo, ha ormai 77 anni e porta nel fisico le conseguenze dell'ictus che lo colpì nel 2004, ma i medici ritengono che il quadro non sia ulteriormente compromesso.
Ci vorrà tempo ma l'anziano leader dovrebbe riprendere la vita di prima, con le puntate in Parlamento a Roma, ormai spettatore di una Lega a trazione salviniana, lontanissima dal suo modello, ma anche vincente su tutti i fronti.
Ieri Bossi avrebbe dovuto ricevere la visita di Silvio Berlusconi con cui costruì nel '94 un'alleanza mai rinnegata, fra alti e bassi, e un solido rapporto umano. «A lui - ha spiegato Berlusconi davanti alle telecamere di Mattino 5 - mi legano stima, amicizia e affetto». Ma all'ultimo minuto il Cavaliere ha dovuto rinunciare. Lo staff sanitario aveva programmato una serie di esami e controlli, così il rendez vous è saltato. Se ne riparlerà nei prossimi giorni, così come è probabile che slitti ancora l'incontro con Matteo Salvini, impegnato in una frenetica campagna elettorale in Sardegna e alle prese con mille questioni: dalla rivolta dei pastori, al voto in giunta e poi in Aula sul caso Diciotti.
La cronaca preme e il glorioso album di famiglia verrà aperto e sfogliato, si spera, più in là. All'ospedale, a portare i saluti dello stato maggiore del partito, si è presentato il sottosegretario Giancarlo Giorgetti e prima ancora, subito dopo l'incidente domestico e il ricovero, il governatore lombardo Attilio Fontana.
Le processioni di un tempo non ci sono più, anche se molti militanti hanno per Bossi un affetto speciale, quasi una forma di venerazione.
«Papà ora è tranquillo - rincuora tutti il figlio, Renzo Bossi, raggiunto dall'Adnkronos - quando dico che è un guerriero lo dico sul serio, penso che se fosse per lui uscirebbe subito dall'ospedale.
Sappiamo - aggiunge il giovane - che anche Salvini ha chiesto di venire a incontrarlo, ma a tutti, da Berlusconi a Calderoli, abbiamo suggerito di pazientare qualche giorno».Insomma, fra spaventi e sospiri di sollievo, fra l'ansia protettiva della famiglia e qualche imbarazzo della nuova generazione leghista, affetto e solidarietà arrivano fino al letto del malato a Varese.
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