Bruxelles boccia il bilancio E Conte si appella a Merkel

Oettinger anticipa il «no» alle cifre della manovra Ma al Consiglio europeo il premier prepara il piano B

Bruxelles boccia il bilancio  E Conte si appella a Merkel

Dalle dichiarazioni ufficiali emerge solo la linea dura del governo italiano. Ma sottotraccia la diplomazia è al lavoro per chiedere clemenza agli altri Paesi Ue e strappare un po' di tolleranza sui conti alle istituzioni europee. Se non alle attuali, a quelle che verranno dopo il voto di maggio.

La missione del premier Giuseppe Conte al Consiglio europeo è caduta in un momento pessimo. La Commissione europea ha deciso di non concedere nulla. La lettera di risposta al Documento pubblico di bilancio varato al consiglio dei ministri di lunedì è pronta e potrebbe arrivare domani, ma già ieri il commissario al bilancio Ue si è lanciato in un altro annuncio poco convenzionale, dicendo che la Commissione rigetterà la manovra italiana. «Si è avuta conferma che la bozza di bilancio 2019 non è compatibile con gli obblighi presenti nella Ue», ha spiegato in un'intervista al settimanale tedesco Spiegel. Annuncio di una bocciatura, poi corretto via Twitter: «È mia opinione personale che, sulla base delle cifre, probabilmente dovremo chiedere all'Italia di correggere la bozza di bilancio. Non ho detto che c'è una decisione della Commissione sull'Italia, né che una lettera con una bocciatura verrà inviata».

Ennesima dichiarazione sopra le righe dell'esecutivo europeo uscente che ieri al consiglio europeo, organismo europeo che rappresenta gli stati membri, era comunque il grande assente.

Il premier Conte ha incontrato la cancelliera tedesca Angela Merkel. Interlocutore indispensabile per l'Italia, non solo perché la Germania è l'azionista di maggioranza dell'Ue. La partita per il prossimo presidente della Commissione europea si gioca a Berlino. Per la precisione, dentro la Cdu/Csu, per quanto i centristi tedeschi possano essere in crisi. I toni aspri del governo verso la commissione in carica servono solo ad affrontare le prossime elezioni. Con il prossimo esecutivo anche Luigi di Maio e Matteo Salvini cercheranno un dialogo vero.

Per ora ci sono gli stati membri dell'Ue e di Eurolandia da convincere. Ieri Conte ha risposto «no» ai tanti inviti a cambiare i saldi della manovra, in particolare quel 2,4% di deficit che l'Ue non potrà che bocciare. Un «margine di cambiamento» per la manovra economica italiana «direi che non c'è», visto che «l'abbiamo studiata bene» e «l'abbiamo impostata in un certo modo».

Il vicepremier Matteo Salvini ha replicato direttamente a Oettinger «Siamo convinti della manovra, non la cambieremo. Smettetela e lasciate che il governo italiano lavori per gli italiani».

Durissimo anche Lugi di Maio. «Oettinger e tutti i commissari europei dovrebbero iniziare a comportarsi da persone serie e mordersi la lingua tre volte prima di fare dichiarazioni. Prima dice che la Ue rigetterà tutta la Manovra».

La lettera sarà un ultimo appello all'Italia affinché cambi strada.

Pressioni che continueranno anche nei prossimi giorni. Giovedì e venerdì il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici sarà a Roma dove incontrerà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ultimo tentativo europeo per convincere il governo a cambiare, anche di poco, il saldo della manovra.

Poi ci sarà il vertice sulla libia di Palermo il 12 e 13 novembre, al quale parteciperà anche Merkel. Tutte occasioni per uscire dall'angolo che il governo cercherà di sfruttare al massimo.

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