Il "buen retiro" di Renzi tra pizze, amici e atletica

L'ex primo ministro risponde alle mail e lavora a un libro. «Adesso vuole dedicarsi al triathlon»

Il "buen retiro" di Renzi tra pizze, amici e atletica

L'attitudine al comando c'è pure nell'indirizzo di casa: via del Capitano. Lì, sulle prime colline di Pontassieve, nella strada che corrisponde al «Sentiero delle memoria» (da ex premier?) segnalato dagli itinerari culturali, c'è la villetta di famiglia dove Matteo Renzi si è autoesiliato (ma mica troppo) dopo le dimissioni. Ha portato scatoloni e ricordi da Palazzo Chigi per «tornare a casa davvero» con la sua famiglia la moglie Agnese e i tre figli - come «un semplice cittadino». Beh proprio semplice no. Se ci si avvicina alla casa si viene immediatamente fermati dalla pattuglia di carabinieri che staziona giorno e notte lì davanti, insieme ad un'altra macchina di scorta a protezione dell'ex premier. «Lei chi è? Che ci fa qui? Faccia vedere i documenti», basta camminare nei paraggi per essere fermati e identificati dagli agenti. Che scortano Renzi anche quando esce in macchina per sbrigare faccende da normale padre di famiglia, ruolo che ora ha più tempo per svolgere, sempre però negli intervalli del lavoro di segretario Pd già in corsa per rioccupare l'appartamento al terzo piano di Palazzo Chigi. Sta scrivendo un libro per Feltrinelli (stessa casa editrice di altri esponenti della sinistra italiana, da Napolitano a Ignazio Marino a Landini) che dovrebbe uscire tra febbraio e marzo, sui «mille giorni» al governo. Prepara un tour, in stile camper delle primarie 2012. Tiene le fila del partito. Risponde alle mail di incoraggiamento «a non mollare» (più di 20mila, si dice). Riceve continue proposte di lavoro («di ogni genere, anche economicamente interessanti, mi fanno la corte») che però declina. Insomma ha fatto di Pontassieve il quartier generale della riscossa, dopo aver contrattato con i figli «l'uso non esclusivo» della taverna di casa («più complicato di gestire la maggioranza» assicura). E trova anche il tempo di rispondere sulla sua pagina Facebook («Non parleremo per decenni di riforme costituzionali, ormai») all'una di notte.

In giro per Pontassieve si vede per rapidi blitz. La messa la domenica, alla chiesa di San Michele Arcangelo poco sotto casa o quella «ai Villini», dov'è andato la volta scorsa con la moglie. Dopo, ha accompagnato il figlio maggiore a Firenze per la partita dell'Affrico, squadra dove gioca Renzi jr, categoria «Esordienti». L'altroieri invece i professori della scuola media Maria Maltoni di Pontassieve, dove va a scuola uno dei figli di Renzi, si sono visti arrivare al ricevimento dei genitori proprio l'ex presidente del Consiglio. È andato anche a fare la spesa, con Agnese, alla grande Coop vicino alla stazione. «Sì sì c'era lui, di solito la spesa la fa la moglie, si vede che adesso ha un po' più tempo» conferma un addetto Coop. Qualche volta un salto al Ruggini per un caffè, vicino all'edicola dove ancora nei primi giorni da premier - andava a comprare i giornali, «tutti quanti, per sentire le diverse campane», assicura l'edicolante. E poi dall'amico Maurizio Mandola, il proprietario della pizzeria preferita da Renzi, il Far West, dov'è andato anche la sera dell'8 dicembre, primo giorno da «cittadino semplice». «Ha preso otto pizze, ha detto che aveva amici a cena» racconta Mandola - Renzi ci va spesso e ordina sempre due pizze margherite (sono quelle sottili).

«L'ho visto abbastanza sereno, anche abbastanza in forma, non è ingrassato, dice che sta studiando per dedicarsi al triathlon. Ha fatto piscina in questi mesi, corre, in bici ci va. Potrebbe riuscire bene nel triathlon». È probabile però che Renzi abbia in mente altre competizioni, magari in primavera.

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