Da Roma a Palermo, passando per Livorno. La «normalizzazione» dei grillini procede inesorabile tracciando un solco dal loro ormai lontano grido di battaglia, «onestà, onestà». Nella capitale di nuovo sommersa dai rifiuti c'è l'assessora all'Ambiente, Paola Muraro, prossima alla resa dei conti con i magistrati che stanno per chiudere l'inchiesta nei suoi confronti. Nel capoluogo siciliano altri magistrati indagando sul caso delle firme false per la presentazione delle liste M5S alle comunali del 2012. Proprio lì, a Palermo, dove i pentastellati puntavano a sbancare le regionali del prossimo anno. A Livorno, invece, il sindaco Filippo Nogarin ha annunciato proprio ieri, dopo aver avvertito Grillo e Casaleggio, di aver scoperto di essere indagato con l'assessore Gianni Lemmetti anche per abuso d'ufficio, oltre al già noto reato fallimentare legato alla vicenda della municipalizzata dei rifiuti Aamps.
Non è più il tempo dei duri e puri senza macchia e senza paura, dunque. Anche per i grillini è arrivato il momento dei compromessi e del confronto con una realtà diversa da quella che si erano prefigurati. Costretti a gestire indagati e inchieste, a barcamenarsi tra il giustizialismo dei primi tempi e il garantismo dell'ultim'ora. Come quello della sindaca Virginia Raggi, che sulla Muraro indagata non ha mai mollato, insistendo sulla necessità di leggere le carte prima di prendere decisioni. Quel momento potrebbe arrivare presto perché la Procura di Roma sta per chiudere le indagini sui reati contestati all'assessora. Anche se prima di un'eventuale richiesta di rinvio a giudizio, i magistrati vogliono interrogarla sul suo incarico all'interno dell'Ama, dove si muoveva più come una dirigente che come una consulente, soprattutto dopo la rilettura di alcune conversazioni intercettate nell'ambito di Mafia Capitale che documentano una sua relazione con l'ex direttore generale della municipalizzata, Giovanni Fiscon.
Ma se la Procura sta andando avanti sulle contestazioni che riguardano la violazione delle norme ambientali, potrebbe frenare sull'abuso d'ufficio, l'accusa politicamente più pericolosa, formulata solo di recente proprio in virtù del suo rapporto con Fiscon. Le argomentazioni dell'avvocato Riccardo Olivo, infatti, avrebbero convinto i pm a chiedere l'archiviazione per l'abuso d'ufficio perché l'Ama non ha mai recepito la norma regionale che avrebbe obbligato i vertici della municipalizzata a cercare al suo interno professionisti ai quali affidare gli incarichi prima di rivolgersi ad una consulente esterna, quale era allora la Muraro. Poi c'è Palermo, dove la Procura ha aperto un fascicolo sulle liste M5S alle comunali del 2012. Grillo garantisce che il Movimento è parte lesa, ma allo stesso tempo annuncia procedimenti disciplinari nei confronti di iscritti eventualmente ritenuti responsabili. Il fatto è che alcuni attivisti hanno disconosciuto le firme sul documento per la presentazione delle liste. Questo perché nel 2012, durante la campagna elettorale, esponenti del M5S avrebbero cercato di rimediare ad un errore nella compilazione ricopiando le firme su un altro modulo.
Un altro incidente di percorso che rischia di mettere in difficoltà i pentastellati alle prossime elezioni amministrative nel 2017. Ai magistrati si è rivolto anche il senatore Fi, Maurizio Gasparri, per chiedere di fare chiarezza sul patto Raggi-Casaleggio.
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