Roma - «Il primo passo importante verso l'attuazione del gasdotto EastMed è stata la recente finalizzazione della bozza di accordo intergovernativo tra i Paesi coinvolti (Israele, Cirpo, Grecia e Italia). Noi siamo pronti alla firma dell'accordo al più presto possibile e a questo scopo un dialogo è in corso con gli attori coinvolti». Il ministro degli Esteri cipriota, Nikos Christodoulides, ha commentato positivamente lo stato di avanzamento delle trattative tra i Paesi coinvolti nella realizzazione dell'infrastruttura che avrà la capacità di trasportare fino a 20 miliardi di metri cubi di gas all'anno (estratti da Israele e da Cipro) e sarà lungo 2mila chilometri. Secondo i progetti, EastMed dovrebbe approdare sulle coste salentine, per la precisione ad Otranto, cioè un po' più a Sud rispetto allo sbocco dell'altro gasdotto, il Tap. EastMed «contribuirà alla sicurezza energetica dell'area e dell'Unione europea», le prospettive del progetto «sono molto positive», ha concluso Christodoulides commentando il recente bilaterale tra il premier Giuseppe Conte ed il presidente cipriota Nikos Anastasiades.
Si tratta di un'altra grana per il governo giallo-verde. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, durante l'ultima visita a Gerusalemme, si era speso in prima persona per la realizzazione del nuovo gasdotto sollecitando le imprese italiane a «cooperare e collaborare». A quel tempo non si era ancora materializzato lo scontro tra Lega e M5s sulle concessioni per le trivellazioni ma si era superata, non senza qualche difficoltà, la frizione sul gasdotto Tap che i pentastellati avrebbero voluto bloccare recedendo dal proposito per timore delle salatissime penali previste dal contratto.
I Cinque stelle, tuttavia, hanno nel Salento un importantissimo bacino elettorale legato non solo all'attesa del reddito di cittadinanza, ma anche all'appoggio fornito dal Movimento a tutti i contestatori locali: no al Tap, no all'Ilva e no anche al raddoppio della Strada Statale 275, l'unica arteria che collega il Capo di Leuca con il resto d'Italia. Di Maio non ha mai fatto menzione della nuova opera e negli ultimi giorni la propaganda è incentrata sulla moratoria per le trivellazioni e sull'aumento monstre delle royalties sulle esplorazioni in mare. Tuttavia da sinistra gli ambientalisti premono sul Movimento affinché prenda posizione e si schieri contro. Il premier Conte, invece, ha agito nell'ombra anche perché EastMed ha una duplice valenza.
In primo luogo economica: se l'Italia dicesse l'ennesimo no, la Serbia è pronta ad accoglierlo e si perderebbe un'altra occasione di sviluppo. In secondo luogo, il gasdotto rinsalderebbe i già ottimi rapporti con Israele e, aumentando l'offerta, restringerebbe il mercato russo (motivo per cui Washington ha già dato l'ok).
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