Il piano per la messa in sicurezza dell'edilizia scolastica «fortemente voluto dal presidente Renzi fin dal suo discorso di insediamento», come si legge sul sito di Palazzo Chigi, è partito alla grande. Il primo risultato è il crollo di un soffitto, sulla testa di bambini e insegnante, di una scuola di Ostuni riaperta - con tanto di taglio di nastro - solo tre mesi fa. Adesso si capisce perché un'altra solenne promessa del premier («Ogni mercoledì visiterò una scuola italiana») è stata clamorosamente disattesa. Si pensava a impegni di governo e invece si tratta di motivi di sicurezza fisica: meglio stare alla larga da edifici pubblici se non si vuole rischiare di finire al pronto soccorso. E adesso aspettiamo di sentire da Renzi - che stranamente ieri non ha twittato - la sua frase preferita: «Tranquilli ragazzi, i responsabili pagheranno», come se il premier fosse uno sceriffo.
Scuole, ponti, strade: l'Italia di Renzi crolla e cede esattamente come prima, semmai più di prima. Quella berlusconiana, almeno, aveva sognato di potere unire con un ponte la Sicilia al continente. Dopo quattro anni di geni al governo, la realtà è che Catania e Palermo non sono più collegate tra loro (cedimento di un viadotto), che da Cagliari è impossibile raggiungere le località turistiche (voragine sulla nuova statale), che Reggio Calabria è di nuovo isolata da Salerno (frana sull'autostrada). Monti, Letta e Renzi sono in effetti riusciti a cambiare il Paese, ma in peggio. Quei calcinacci di ieri nel Brindisino, oltre che sui bambini che pensavano di essere al sicuro in una casa pubblica, sono caduti sulla testa di Renzi. Lui se li scrollerà di dosso con sufficienza, da par suo. Gli consigliamo comunque un elmetto, perché il prossimo che gli arriverà addosso è un macigno: la figuraccia internazionale per la mancata apertura completa dell'Expo, lavori di cui avrebbe dovuto occuparsi a tempo pieno invece che inseguire e assecondare le scorribande delle procure.
L'unica cosa che funziona a meraviglia sono gli sbarchi, e i clandestini sono i soli abitanti
del Paese che si muovono meglio che nel 2011. Il governo e Alfano ieri hanno allertato le prefetture per requisire nuovi alloggi in vista dell'invasione estiva. Più immigrati, meno scuole e ponti insicuri. E bravo Renzi.
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