Cronache

Il call center della droga. Clienti nello spettacolo

Maxi retata per cocaina. Tra gli arrestati anche il killer di Luca Sacchi

Il call center della droga. Clienti nello spettacolo

Una «mano» a colui il quale, secondo l'ordinanza del Gip, si è qualificato come «il tecnico di Ultimo». Vale a dire 5 grammi di cocaina purissima per lavorare al maxiconcerto al Palalottomatica di Roma, maggio 2019, del vincitore di Sanremo. Cocaina anche a un tecnico di Alessandra Amoroso, pure lei in concerto all'Eur il 21 marzo 2019. Paolo Pirino, autore dell'omicidio di Luca Sacchi assieme a Valerio Del Grosso, per sfuggire all'arresto travolge i finanzieri che lo vogliono fermare.

Dopo un anno di indagini, e l'omicidio alla Caffarella, gli è stata notificata in carcere l'ordinanza di custodia cautelare per aver messo in piedi una centrale di spaccio a San Basilio, nella periferia romana. Carcere oltre che per «Pao Letto» Pirino, 22 anni, per i fratelli Manolo e Samuel Billocci, 22 e 19 anni, arresti domiciliari alle donne della banda, S.T., 29 anni, Sara Parisi, 30 anni, Laura Lodi, 27 anni e a Marco Campanelli, 41 anni. Per trattare con i clienti il gruppo mette a disposizione un numero unico, un call center dello spaccio in cui risponde sempre un certo «Lele», nome in codice dei vari «operatori» che si alternano alle ordinazioni. Un «amico» vale mezzo grammo di coca, 30 euro, una «mano» cinque grammi. «Quanti amici siete?», chiede Lele al cliente di turno. Le richieste partono da ogni zona della città, da piazza Euclide, ai Parioli, a piazza Sempione, Montesacro. Un'organizzazione ben strutturata secondo il gip Simona Calegari: a Pirino e ai fratelli Billocci il compito di promuovere, organizzare e tenere la contabilità, agli altri quello di consegnare la roba a domicilio. Pony express dello spaccio, insomma, che da un quartiere a rischio, San Basilio, distribuiscono polvere bianca in ogni ambiente della capitale. A cominciare dal mondo dello spettacolo dove Pirino ha agganci importanti. Secondo il Gico della Guardia di Finanza nel business di Pirino e soci ci sarebbero altri clienti eccellenti. Comunque un giro di affari a sei zeri per la «Scampia» del centro Italia, San Basilio.

Inizia tutto da un'altra indagine su un gruppo di pusher dell'area Casalotti-Boccea. Da Roma Nord, è il primo febbraio 2019, le intercettazioni portano nella zona di Casal Monastero dove matura l'affare finito nel sangue con i «bravi ragazzi» dell'Appio Latino nell'ottobre scorso. Il gip sottolinea come San Basilio sia «un quartiere dall'alto tasso delinquenziale, in cui i gestori delle piazze di spaccio godono di numerose vedette, riproponendo un modello di controllo militare del territorio simile a quello adottato dalla camorra nei quartieri di Napoli». Nell'ordinanza si ricorda che proprio a San Basilio, nel dicembre 2017, l'inviato di Striscia la Notizia Vittorio Brumotti viene aggredito a colpi di mattoni da personaggi incappucciati.

Gli stessi che poi esplodono contro la sua auto due colpi di pistola.

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