Articolo 18, Civati a Renzi: "Il Pd rischia la scissione"

La Camusso minaccia lo sciopero generale contro il Jobs Act: "Via a stagione di mobilitazione". Anche Civati all'attacco: "Se Renzi non fa marcia indietro, il Pd rischia la scissione". E Bagnasco: "L'articolo 18 va tolto solo se crea lavoro"

Articolo 18, Civati a Renzi: "Il Pd rischia la scissione"

Sindacati, vescovi e minoranza del Pd sono pronti alle barricate. E alla rottura definitiva con Matteo Renzi. Qualora il governo dovesse insistere con la riforma del lavoro, la leader della Cgil Susanna Camusso è pronta alle misure estreme. "Se si decidesse di procedere con il decreto, bisognerà proclamare lo sciopero generale", ha scandito intervenendo all'assemblea nazionale della Fiom nella speranza che anche gli altri sindacati decidano di unire le proprie forze contro il premier Matteo Renzi. Sulla stessa linea anche il "ribelle" piddino Pippo Civati che paventa la scissione nel partito: "E' un rischio se Renzi non si rende conto di essere anche il segretario di un partito che può avere legittime differenze al proprio interno e che è stato eletto per difendere l'articolo 18 così non certo per abolirlo".

La Cgil minaccia lo sciopero generale

"Bisogna insistere sul fatto che dobbiamo incrociare Cisl e Uil perché la divisione, oggi, è uno straordinario argomento in mano al governo". All'assemblea nazionale della Fiom, la Camusso ha chiamato alle armi tutti i sindacati. "Non possiamo offrire l’idea di libertà del lavoro dando un messaggio che il sindacato non è unito nel rivendicare queste cose", ha incalzato il segretario della Cgil nella cui ottica la manifestazione del 25 ottobre sarà "l'inizio di una stagione di mobilitazione che si articolerà in tutti i territori". In quella che è una battaglia unicamente ideologica per difendere lo status quo e il moloch dell'articolo 18, la Camusso ha detto di non volere "una stagione che è solo contro" ma anche "una stagione di proposta in cui diciamo come vogliamo il mondo del lavoro". Peccato che dalla Cgil non fanno che arrivare niet a qualsiasi tipo di riforma tesa a snellire il sistema Italia e renderlo più competitivo nel mondo. "Bisogna riabituare il Paese al fatto che non c’è solo il 'sì' o il 'no' ma anche un’altra proposta in campo - ha continuato la Camusso - dobbiamo rivendicare un diritto alla pluralità delle proposte e costruire un confronto che non è concertazione".

Civati a Renzi: "Pd a rischio scissione"

Anche all'interno del Pd non mancano le pressioni su Renzi affinché faccia un passo indietro sull'abolizione dell'articolo18. Le critiche più dure sono, ancora una volta, arrivate dalla minoranza di via del Nazareno che ha presentato gli emendamenti per modificare il Jobs Act. ln una intervista a Radio Montecarlo, Civati ha addirittura paventato la scissione del Pd. "Ho l'impressione che Renzi voglia scissione è un rischio realè - ha detto - e' un rischio se Renzi non si rende conto di essere anche il segretario di un partito che può avere legittime differenze al proprio interno e che è stato eletto per difendere l'articolo 18 così non certo per abolirlo".

Bagnasco: "L'articolo 18 non è un dogma"

All'indomani dell'invito della Cei a cambiare l'agenda del governo, il cardinale Angelo Bagnasco ha lanciato un nuovo monito a Renzi per invitarlo a non ostinarsi nel braccio di ferro con le

parti sociali. "L'articolo 18 non è un dogma di fede - ha spiegato il presidente della Cei in un incontro con i sindacati - e la sua eventuale abolizione serve solo se crea posti di lavoro altrimenti non serve a niente".

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