«La sinistra non ha più nulla da dire di fronte alle sfide complesse dei nostri giorni. Che si mettano d'accordo o meno, poco cambia».
Silvio Berlusconi sulla sua pagina Facebook ridimensiona l'avversario degli ultimi venti anni - il centrosinistra nelle sue varie declinazioni uliviste, «maggioritarie» o renziane - e soprattutto ne fotografa l'incapacità di stare al passo con i tempi e affrontare le sfide della modernità con ricette all'altezza. Ma al di là della gerarchia dei competitor, il presidente di Forza Italia continua a lavorare per una coalizione ampia e coesa. Domani incontrerà Altero Matteoli in vista dell'incontro allargato tra i delegati dei vari partiti di centrodestra sulle candidature. Si inizierà a ragionare più in profondità sul candidato per la Regione Lazio, prima prova per una coalizione nuovamente unita. Si oscilla sempre tra la ricerca di un esponente della società civile e una figura di partito ben riconoscibile. I nomi circolati finora - oltre al sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi - sono quelli di Maurizio Gasparri, di Francesco Giro, del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, di Fabio Rampelli, del consigliere regionale Fabio De Lillo, dell'ex europarlamentare Roberta Angelilli e del direttore di TgCom24, Paolo Liguori. Questa settimana dovrebbe esserci una stretta decisiva e non sono escluse new entries.
Sulle candidature per le Politiche Berlusconi vorrebbe il partito impegnato a selezionare candidato di peso per i collegi, riservandosi di inserire linfa fresca proveniente dalla società civile nella quota proporzionale. Per quanto riguarda la nascita della quarta gamba di centrodestra si attende la direzione nazionale di Alternativa Popolare di lunedì prossimo per capire se ci sarà uno strappo tra l'ala più renziana del partito e quella più vicina al centrodestra (in particolare gli esponenti lombardi e calabresi). Oggi pomeriggio i vari dirigenti interessati dal progetto si vedranno nella sede dell'Udc. I presenti saranno Lorenzo Cesa, Antonio De Poli e Paolo Cirino Pomicino; Enrico Zanetti di Scelta Civica; Raffaele Fitto di Direzione Italia; Clemente Mastella; Saverio Romano; l'ex ministro Enrico Costa; Gaetano Quagliariello e Roberto Formigoni.
Forza Italia inizia anche ad analizzare il nuovo scenario derivante dalla spaccatura del centrosinistra. L'obiettivo, sicuramente ambizioso, è vincere e ottenere la maggioranza assoluta dei seggi. «Negli ultimi sondaggi il centrodestra viene dato verso il 40% - dice Renato Brunetta - e il centrosinistra è in frantumi. Scende in pista Grasso e Renzi trema, perché se Grasso con la sua sinistra a sinistra del Pd va al 10%, matematicamente Renzi va sotto il 20% e perde tutti i collegi uninominali dell'Italia appenninica e dell'Italia rossa. Il centrodestra sulla base dei sondaggi può raggiungere più dei 315 seggi alla Camera e la maggioranza assoluta al Senato».
Uno scenario ottimistico basato anche sulla «progressione» mostrata in passato da Forza Italia visto che, come ricorda Licia Ronzulli, «Berlusconi ha sempre aumentato in campagna elettorale il consenso, anche di 10 punti».
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