Como - Como è divisa in due. Da una parte c'è chi porta le colazioni ai poveri. Dall'altra chi li vede come un fastidio. Il sindaco sta nella seconda fazione e ha vietato l'accattonaggio in tutto il centro, durante il periodo delle feste. Non sta bene, dice, rovina lo shopping di Natale. I volontari sono rimasti allibiti. «Ma come, adesso a Como è proibita anche la carità?». Si sono ribellati e sono andati avanti a portare il latte ai migranti che si riparano sotto i portici, vicino al tribunale. Qualche mendicante è stato perfino multato dai vigili in centro. Questo ha provocato indignazione e un'insurrezione (quasi) generale. La fazione pro poveri ha intenzione di convincere il sindaco, Mario Landriscina, a cambiare idea. Ma lui, candidato vittorioso del Centrodestra alle ultime elezioni, ex responsabile del 118, non ci pensa. In realtà l'ordinanza nasce da una mozione, approvata quasi all'unanimità in consiglio comunale, ma nessuno pensava che sarebbe finita così.
«Chi si sporca le mani con i poveri ha tutta la mia solidarietà - concede ora Landriscina -, forse ho sbagliato a non dialogare con le associazioni, sulle multe c'è stato un fraintendimento, ma l'ordinanza anti accattonaggio rimane». Gli hanno detto che è senza cuore, che è razzista. Ha avuto proteste anche da alcuni membri della sua stessa maggioranza. Ma lui non ha ceduto. «Se qualcuno non è d'accordo, può passare all'opposizione», ha dichiarato al quotidiano locale La Provincia. E non ha cambiato idea neppure quando sono arrivati i giornali, i tg e le televisioni nazionali. Quindi non è prevista la pace tra le fazioni neppure per Natale. Anzi sono annunciate proteste proprio adesso, tra domani e la vigilia. «Ci è stato detto che fino al 10 gennaio non ci è possibile portare un piccolo simbolo d'amore a queste persone, perché in vista del Natale non è decoroso scrivono i volontari di WelCom - La rabbia prende l'anima, una rabbia scatenata dall'ipocrisia di chi sputa sui valori più importanti, sulle persone più importanti». Il gruppo ha annunciato tre sit in, i primi due domani all'ex chiesa di San Francesco. Domenica, in piazza Duomo a Como Flash mob dalla parte dei «barbun». «Il Natale si fonda sull'accoglienza di Cristo che nasce in una condizione di profugo, di emarginato - ha commentato Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana -. Dichiarare fuori legge i profughi è come dichiarare fuori legge Gesù Cristo». «Senza cuore non si va da nessun parte e i polveroni non servono a nessuno - ha dichiarato il vescovo Oscar Cantoni -. Dobbiamo agire da cristiani, dobbiamo rimboccarci le maniche e aiutare chi ha bisogno. Non è con le polemiche che si risolvono i problemi. Bisogna trovare un modo per assistere gli ultimi degli ultimi, e allo stesso tempo garantire la sicurezza ai cittadini».
«L'ordinanza arriva dopo una serie di
provvedimenti presi negli ultimi mesi dal Comune che non aiuta i più deboli- riassumono i volontari dell'Emergenza Freddo -. Le persone che vivono in strada sono aumentate ma non altrettanto hanno fatto i servizi e il pubblico».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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