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Il carrozzone Consip ci fa risparmiare solo il 5% delle spese

La centrale unica acquisti dello Stato si rivela inutile: gli «sconti» sono da centro commerciale

Il carrozzone Consip ci fa risparmiare  solo il 5% delle spese

La pubblica amministrazione italiana non è il massimo nel tagliare i costi. Lo fa poco (spending review archiviate) e male (tagli lineari e scure sugli investimenti senza riformare la spesa corrente). Ma anche risparmiare sugli acquisti, cercando di ottenere un prezzo conveniente, come fa il buon padre di famiglia, non sembra un obiettivo semplice per lo Stato.

Ieri il ministero dell'Economia e delle Finanze ha diffuso un'anticipazione dell'Indagine sugli acquisti del 2016 da parte della Consip. La centrale che dal 2000 ha il compito di spuntare prezzi più convenienti per le forniture della pubblica amministrazione. Obiettivi nobili e razionali. Se un'azienda media o anche piccola riesce a sfruttare economie di scala per i rifornimenti - questa, semplificando, la filosofia - una società ad hoc centralizzata e altamente informatizzata porterà a casa risparmi da record. Visti i volumi, questo il ragionamento dell'uomo della strada, i fornitori faranno a gara per vendere beni e servizi al ribasso.

A leggere le tabelle del dicastero di via XX settembre non sembra così. Per il momento (sono disponibili solo i dati di tre categorie merceologiche sulle 25 che arriveranno a indagine conclusa) il principale risultato ottenuto da Consip l'anno scorso, è uno sconto sull'acquisto dei computer portatili del 5,58% rispetto quelli fatti dalle singole amministrazioni, centrali e locali. In sostanza, la centrale e il MePa (il mercato online dal quale acquistano gli uffici pubblici) hanno spuntato un micro sconto rispetto agli acquisti fatti direttamente dai funzionari dei ministeri, delle regioni e dei comuni.

Il prezzo per «PC Portatili 14 bassa mobilità». Iva esclusa, in convenzione, è di 509,57 euro ognuno. Fuori convenzione le singole amministrazioni hanno pagato 539,69. Lo sconto c'è, ma non regge il confronto con i computer trovati sul mercato dai privati cittadini. Dal piccolo negozio alla grande catena di elettronica, i computer di base (per file di testo, fogli di calcolo, banche dati e internet sono più che sufficienti) oggi costano dai 200 euro in su.

«Dal confronto emerge che gli acquisti tramite convenzione Consip sono sempre più vantaggiosi degli acquisti effettuati direttamente dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali», spiega il ministero. Unica eccezione, la benzina «per la quale le amministrazioni centrali sono riuscite a spuntare un prezzo «mediamente più basso dello 0,42%». Possibile che in questo caso a ottenere lo sconto maggiore siano state le forze armate, i cui mezzi sono spesso alimentati a benzina. In generale, i prezzi spuntati per i carburanti sono buoni, intorno a 0,47 euro al litro, esclusa Iva e accise.

Pochi centesimi di sconto, spuntati da una centrale che ha costi di amministrazione di tutto rispetto, 48,5 milioni di euro e controlla 48,3 miliardi di spesa pubblica, la metà degli acquisti pubblici per beni e servizi.

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