Caserma di Treviso e sbarcati. I nuovi focolai dei migranti

In Veneto 246 positivi nella struttura per immigrati. Trema la Sicilia. In Basilicata 20 infetti negli hotspot.

Caserma di Treviso e sbarcati. I nuovi focolai dei migranti

Impennata di contagi legati all'arrivo dei migranti in Italia. Ieri 246 persone sulle 309 sottoposte al test sono risultate positive nell'ex Caserma Silvio Serena, che si trova tra Treviso e di Casier, trasformata in centro d'accoglienza.

In una settimana il numero degli immigrati che hanno il Covid all'interno della struttura è cresciuto di cento unità e su 281 stranieri e 25 operatori, solo 45 sono negativi. Diciotto tamponi, poi, devono ancora essere processati. «Tamponiamo tutte le settimane finché resteranno lì questi ospiti - spiega il presidente del Veneto, Luca Zaia -. Stiamo usando sia il tampone diagnostico che il test rapido. Certo è che i numeri sono importanti, da lì non devono uscire. Il terzo round di test è il 12 di agosto. Andremo a rilevare delle negativizzazioni perché sono passate più settimane».

Anche la città di Matera ha i suoi problemi. La task force regionale ha fatto sapere che hanno il coronavirus venti migranti, che attualmente risiedono in una struttura a Ferrandina.

«Il governo che spalanca i porti mette in pericolo l'Italia - dice il leader della Lega, Matteo Salvini -. Noi stiamo con la mascherina, nel bar si entra uno alla volta, a messa si va a 3 metri di distanza, sotto l'ombrellone occhio a quello di fianco, c'è lo stato di emergenza e oggi hanno trovato 244 migranti positivi a Treviso, 20 a Matera, 30 in Sicilia. Non puoi tenere sotto sequestro gli italiani e poi far sbarcare migliaia di persone che vanno in giro per l'Italia a fare quello che vogliono».

Tuona l'assessore alla Salute della regione Siciliana, Ruggero Razza. «Dodici migranti positivi provenienti dall'hotspot di Lampedusa e ora a bordo della nave - racconta -. Nessuna sorpresa. Apprendo poi dai nostri sanitari che operano in provincia di Ragusa che sono stati individuati altri 8 nuovi positivi. Si tratta dei migranti che, giunti in Sicilia, erano stati poi inviati a Bari per poi essere riportati nuovamente indietro nell'Isola, a Pozzallo. Avevo denunciato questa incredibile gestione già sabato scorso in occasione della mia visita nel Ragusano». «Questo caos è frutto delle indecisioni di chi a Roma sarebbe chiamato a decidere - incalza Razza - ma che a oggi non ha ancora definito un protocollo sanitario per la gestione dei migranti. La Regione, come è noto, sta agendo ben oltre le proprie competenze e lo fa innanzitutto nell'interesse della comunità e della salute di tutti, ma la situazione è davvero insostenibile. Il governo nazionale si ricordi che la Sicilia è Italia». Come se non bastasse su altri sei casi nella nave quarantena Gnv Azzurra ci sono ancora dubbi.

Nei numeri dei contagi ci sono da aggiungere altri 41 migranti accolti negli hotspot di Pozzallo e di contrada Cifali. E c'è E a Enna sono diventati sei i positivi, legati al caso del giovane egiziano all'interno del Centro di accoglienza migranti di Pergusa. In via precauzionale il Centro Ippocrate, i suoi ospiti e gli operatori sono stati messi in quarantena. Paura anche in Calabria.

«Il ministero dell'Interno ci ha comunicato che è partita la gara per una nave sulle coste calabresi - dichiara il governatore Jole Santelli -. Sono molto preoccupata. Quello che dicevano noi adesso lo dice tutto il governo. Abbiamo un problema serio sugli sbarchi, c'è un problema Italia, dovrebbe essere un problema che prende in carico l'Europa».

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