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Caso Raggi, Feltri: "Non chiedo scusa per quel titolo"

Bufera su Libero per il titolo sulla Raggi. Feltri a chi lo accusa: "Rispettate le mie idee"

Caso Raggi, Feltri: "Non chiedo scusa per quel titolo"

"Ma perché dovrei chiedere scusa?". Vittorio Feltri, direttore del quotidiano Libero, parla con Affaritaliani.it del caso (e delle polemiche politiche) scoppiato dopo il titolo di questa mattina relativo a Virginia Raggi.

"Questo stesso titolo lo feci il 15 gennaio 2011 su Libero, dove ero tornato da poco come direttore editoriale, per il caso Ruby ", spiega Feltri. L'occhiello era: "Silvio rischia grosso". E il catenaccio: "Sul caso Ruby offensiva finale dei pm di Milano, processo al premier per sfruttamento della prostituzione minorile. Interrogate cento ragazze, 600 pagine di intercettazioni ma Berlusconi sfida i giudici: solo fantasie, lasciatemi governare o si va al voto". "Lo stesso titolo fatto su Ruby e con foto di Ruby va bene - controbatte Feltri oggi - se invece lo facciamo sulla Raggi non va bene? Come mai?".

"Poi che cos'è la patata?", si chiede il direttore di Libero. "A Roma c'è sicuramente una questione scottante. E quindi è una patata bollente". I grillini e la sinistra lo accusano di aver alluso al doppio senso. E lo tacciano di sessismo. "Il doppio senso, eventualmente, lo attribuisce chi legge e non chi scrive", ribatte Feltri. Il presidente della Camera Laura Boldrini ha addirittura parlato di "volgarità da giornalismo spazzatura". "Sono opinioni e io rispetto tutte le opinioni - afferma Feltri - per cui desidererei che fossero rispettate anche le mie, ma forse pretendo troppo".

Feltri non chiederà scusa alla Raggi. "Perché dovrei chiedere scusa? Di che cosa? Per la patata bollente? Ma stiamo scherzando? Che questa sia una patata bollente non c'è il minimo dubbio. Poi il salto dalla patata alla f...a è notevole". Quindi, conclude: "Da notare che il 15 gennaio 2011 io ero qua, quello su Ruby non fu un titolo di Belpietro, ma mio. Ma nessuno fece polemiche. Anzi, manco se lo ricordano perchè di Ruby si poteva dire tutto. E di Berlusconi soprattutto, perchè Ruby senza Berlusconi sarebbe stata la signora nessuno. Non ci furono polemiche e nessuno disse niente. Nessuno parlò di sessismo.

Due pesi e due misure, che differenza c'è tra la Raggi e Ruby? Non sono due persone entrambe degne di rispetto?".

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