Il Cav: determinanti per le riforme, è dimostrato

Ma da Forza Italia sull'economia nessuno sconto al governo. Martedì il faccia a faccia con Renzi sull'Italicum

Il Cav: determinanti per le riforme, è dimostrato

Roma - Come tutti i venerdì, la mattinata l'ha dedicata ai servizi sociali in quel di Cesano Boscone, cosa che dovrebbe continuare a fare anche durante tutto il mese di agosto. Il resto della giornata, invece, Silvio Berlusconi lo passa ad Arcore, con un occhio sull'Aula del Senato e in mano il telefono per essere ragguagliato sulla trattativa in corso sull'Italicum. In vista del faccia a faccia con Matteo Renzi che si terrà la prossima settimana (quasi certamente martedì) si stanno infatti limando gli ultimi dettagli di un'intesa che comunque è nella sostanza raggiunta. E quanto il lavoro sia impegnativo lo si capisce dal modo sbrigativo con cui Denis Verdini, l'uomo che sta conducendo la trattativa per Forza Italia, congeda i giornalisti che lo intercettano in Senato chiedendogli dell'incontro tra Berlusconi e il premier. «È tutto da vedere, lo dobbiamo ancora fissare», si limita a dire. Mentre Paolo Romani non ci gira troppo intorno. «L'incontro ci sarà e - spiega il presidente dei senatori azzurri - si terrà la prossima settimana».

Un faccia a faccia per ricalibrare il patto del Nazareno e nel quale si ragionerà sulle modifiche alla legge elettorale di cui si è parlato in questi giorni: la soglia per il premio di maggioranza dovrebbe salire dal 37 al 40%, con un solo sbarramento (sia per i partiti in coalizione che per quelli da soli) al 5% e l'introduzione delle preferenze con capolista bloccato.

Nessun dubbio sul fatto che alla fine un'intesa si troverà, perché Berlusconi è deciso a giocare la partita delle riforme fino alla fine. Forza Italia - è il senso dei ragionamenti fatti in queste ore - si sta dimostrando determinante nelle votazioni in Senato e lo continuerà ad essere anche sulla riforma della legge elettorale. Detto questo, l'ex premier ripete ai suoi interlocutori di non avere alcuna intenzione di appoggiare la maggioranza nel caso in cui Renzi avesse dei problemi di numeri. In verità, non è affatto escluso che l'idea possa in qualche modo affascinare l'ex Cavaliere, che dimostrerebbe senza ombra di dubbio di essere indispensabile per le sorti del Paese. Il punto, in verità, è capire quale vantaggio ne possa avere Renzi nel rinunciare alle urne anticipate (con vittoria sicura e schiacciante) per mettere su un governissimo che gli attirerebbe gli strali di tutte le opposizioni e di mezzo Pd.

Detto questo, per non dare adito a dubbi, Berlusconi ha chiesto ai suoi di intensificare il fuoco sul fronte economico, lì dove il governo Renzi è certamente più debole. Un concetto che l'ex Cavaliere ha ribadito anche giovedì sera, nel corso di una cena ristretta. Non è un caso, dunque, che proprio ieri Deborah Bergamini abbia puntato il dito contro il cosiddetto Sblocca Italia.

«Ci vuole coraggio - affonda la responsabile Comunicazione di Forza Italia - a presentare lo Sblocca Italia proprio mentre il governo svende pezzi importanti dell'Italia alla Cina per fare cassa. Il tutto nel silenzio più assoluto».

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