Il centrodestra spegne la polemica: respinte le accuse di antisemitismo

Fi contro i nuovi attacchi. Insulti social al Caffè Greco

Il centrodestra spegne la polemica: respinte le accuse di antisemitismo

Sono i giorni della rumorosa astensione del centrodestra sulla Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza presentata da Liliana Segre e approvata in Senato. A Roma esplode un nuovo caso antisemitismo, con scritte sui social contro l'Ospedale israelitico, proprietario delle mura dello storico Caffè Greco. E il presidente Bruno Sed annuncia già una denuncia per istigazione all'odio razziale.

Un bis, sia pur più contenuto, della vicenda che ha choccato il mondo politico e non solo: i duecento post di odio indirizzati ogni giorno alla senatrice a vita Segre, certificati dall'Osservatorio antisemitismo. Liliana Segre, deportata ad Auschwitz a 13 anni, nel 1944, è stata uno dei pochissimi minori di 14 anni italiani a sopravvivere ai campi di concentramento nazista: solo 35 su 776, come ricordano in questi giorni commentando la vicenda anche quotidiani israeliani come Haaretz e Jerusalem Post. E il centrodestra si muove per chiarire la propria posizione.

Si dice «offeso» solo all'idea di essere accostato a posizioni antisemite Silvio Berlusconi (nella foto), che in una lettera al Giornale ha già spiegato che Forza Italia non si oppone alla Commissione Segre ma si è astenuta per errori tecnico- giuridici che prefigurerebbero nuovi reati d'opinione: «Noi eravamo e siamo favorevoli alla creazione della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, come proposto dalla senatrice Segre». Berlusconi, che ha definito «l'Olocausto il male assoluto, sul quale non è tollerabile alcun revisionismo, negazionismo o sottovalutazione», ha ricordato le vicende personali di suo padre, «esule in Svizzera per non essere arrestato dai nazifascisti» e di sua madre «che, incinta, rischiò la vita per sottrarre a un soldato nazista una donna ebrea».

E Fi ha levato la propria voce contro il nuovo episodio antisemita. Dice Andrea Orsini: «Vergognosi gli attacchi contro l'ospedale israelitico», «che offre un servizio a tutti i romani». E la presidente dei deputati azzurri, Mariastella Gelmini: «Niente può giustificare pericolosi rigurgiti antisemiti».

Più complessa la relazione tra la leader di Fdi, Giorgia Meloni, e la Segre, che in un'intervista a Repubblica ha raccontato la telefonata ricevuta dalla Meloni: «Ci siamo astenuti perché noi difendiamo la famiglia. Le ho risposto: cara signora, io difendo così tanto la mia famiglia che sono stata sposata per sessant'anni con lo stesso uomo. Qualcuno mi dovrà spiegare che c'entri con la Commissione contro l'odio». A Fuori dal coro su Rete4, la Meloni ha raccontato: «Ho spiegato alla Segre che mi dispiace che nel testo si attacchi chi diffonde stereotipi. A me hanno detto che voglio difendere Dio patria e famiglia e che ciò istiga all'odio».

Ora Meloni lavora a un «documento condiviso di condanna e lotta all'antisemitismo in ogni sua forma». E conclude: «Sarebbe per tutti un onore poter contare sul sostegno e l'adesione della senatrice Liliana Segre».

Come conferma il capogruppo di Fdi alla Camera, Francesco Lollobrigida, che già nell'ottobre del 2018 lavorava a un testo comune con l'azzurra Mara Carfagna, il pd Emanuele Fiano, la 5s Alessandra Carbonaro e il leghista Daniele Belotti, resta il no alla Commissione Segre, ritenuta «una forma di censura» pericolosa.

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