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"A chi alimenta l'odio dico: fermatevi". L'appello della sorella del missino ucciso dalle Br

Parla Barbara Zicchieri, sorella di Mario, giovane missino ucciso nel '75 dalle Br: "A chi alimenta il clima d'odio dico di fermarsi prima che sia troppo tardi"

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Barbara Zicchieri ha 58 anni, ma le capita spesso di tornare ragazzina. Basta una parola, un titolo di giornale, una scritta sul muro per riportarla sul selciato dei ricordi. Lì ha lasciato un fratello, Mario, 16 anni, freddato dai sicari delle Brigate Rosse davanti alla sezione romana del Msi di via Erasmo Gattamelata, al Prenestino. Sono passati 47 anni. "Sai come mi sento? Come fossi qualcosa che ormai appartiene al passato, come se quello che ho da dire non interessasse a nessuno, come se…"

Come se non esistesse?

"Succede quando ti negano le risposte, la giustizia, la dignità. La verità è che gli anni passano per tutti, ma non per noi. Io e mia madre rimaniamo aggrappate ai ricordi, alle foto ingiallite, ai diari. Perennemente tormentate dal senso d’impotenza. Se non l’hai vissuto non puoi capire cosa significa portare un lutto di cui nessuno vuole sentire parlare".

Il neopresidente del Senato, Ignazio La Russa, ha ricordato i tanti ragazzi "di ogni colore politico" uccisi negli anni di piombo. Tra loro c’è anche Mario.

"L’ho apprezzato: non solo per mio fratello, ma per tutte le vittime di quella maledetta stagione. Anche mia mamma si è commossa tanto sa? Ottobre è un mese particolare per noi, il 29 cade l’anniversario della morte di Mario. Il fatto che la seconda carica dello Stato lo abbia ricordato ci dà sollievo. Ci fa sentire vive, partecipi, protette. È stato un gesto davvero bello, un gesto che attendevamo da anni".

Qualcuno però l’ha subito sporcato: sulle serrande di una sezione simile a quella dove è stato ucciso Mario è comparso il simbolo delle Brigate Rosse.

"Lo so e mi ha fatto raggelare, per un attimo mi sono detta: Dio mio stiamo tornando indietro, perché? Io rispetto il pensiero di tutti, ma quello non è un pensiero. È istigazione alla violenza. Si sta perdendo di vista la realtà. Mi voglio augurare che chi ha agito l’abbia fatto senza consapevolezza. Se così non fosse sarebbe gravissimo, minacce del genere mi riportano indietro nel tempo".

Cosa ricorda di quel periodo?

"Il terrore, ancora oggi che ho 58 anni il ricordo di quegli anni mi terrorizza. Quando ci penso mi rivedo ragazzina durante una delle tante udienze per Mario: il magistrato parlava di come era morto ed io non mi sentivo più le gambe, avevo il cuore in gola, respiravo a fatica, sono uscita dall’aula arrancando. È stato un dolore fisico, una sensazione che non posso scordare".

Cosa pensa di chi soffia sul fuoco del ritorno al fascismo e fa appelli alla resistenza?

"Voglio dirgli una cosa soltanto: fermatevi prima che sia troppo tardi. Non è di questo che ha bisogno il Paese. Dobbiamo andare avanti, voltare pagina e trasmettere messaggi positivi alle nuove generazioni. Così si alimenta solo odio".

È preoccupata che questa narrazione ossessiva possa innescare una deriva estremista tra i giovani?

"Prego che non accada e confido nella loro intelligenza".

Lei che conosce il prezzo che si paga, cosa direbbe ad un ragazzo che oggi ha l’età di suo fratello?

"Sii buono, studia, creati una posizione e rispetta sempre il prossimo, anche e soprattutto se decidi di avvicinarti alla politica".

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