Civati pronto al debutto con il suo movimento "Possibile"

Subito dopo le regionali verrà presentato "Possibile". Strizza l'occhio a Sel, Landini e a tutta la sinistra che non può vedere Renzi

Civati pronto al debutto con il suo movimento "Possibile"

Podemos è cresciuto ancora, scardinando il bipartitismo spagnolo. Ha preso il controllo di Barcellona e potrebbe avere un ruolo determinante per la guida di Madrid, Valencia e Saragozza (in caso di alleanza coi socialisti). L'esempio di Podemos viene guardato con grande attenzione anche in Italia. Sull'onda del brillante risultato conseguito dal partito di Pablo Iglesias, qualcuno da noi sogna (e lavora) per la nascita di un nuovo movimento. Anche se non c'è ancora nulla di ufficiale, come rileva il Corriere, i fautori di questo movimento hanno già fatto un discreto lavoro: in pratica è già quasi tutto pronto, simbolo, tessere e t-shirt.

Il grande "regista" dell'operazione, e tra i possibili leader, è Pippo Civati. Da poco uscito dal Pd il deputato lombardo fa sapere che "Possibile" (questo il nome del movimento) vedrà la luce a giugno, dopo le regionali. Nega che sia la trasposizione di Podemos in Italia e anticipa che intende essere un "modello di lavoro completamente nuovo che supera i partiti tradizionali".

Chi farà parte di Possibile? Ancora presto per dirlo. Di certo il movimento strizzerà l'occhio a chi si sente di sinistra e non ama Renzi. Landini? "La coalizione sociale - spiega Civati - è per noi motivo di interesse e confronto". Sel? "Interlocutore naturale". Poi ci sono gli "ambientalisti, che devono ritrovare una rappresentanza, e soprattutto ci sono i cittadini".

L'obiettivo è quanto di più ambizioso ci possa essere: "Ci si presenta per governare il Paese e non per fare testimonianza". Civati tiene a precisare che Possibile non "è uno strappo. E' una sfida rivolta a noi stessi e ad altri compagni di strada. Non è contro nessuno e non vuole escludere nessuno".

Civati sogna una forza politica alternativa "molto larga, trasversale, dinamica e moderna", che si basi su Internet ma anche sul coinvolgimento sul

campo dei cittadini attraverso i comitati. Per aprirne uno basteranno dieci persone. La sfida di Possibile non parte da zero: nel database di Civati ci sono già 50mila iscritti. E in programma, a luglio, c'è già una festa.

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