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Codice strada, pronto l'ordine del giorno per aumentare i limiti in autostrada

La proposta del deputato leghista Alessandro Morelli di aumentare a 150 km orari il limite di velocità sulle autostrade è stata esclusa dal testo di modifica del Codice della Strada, ma il governo potrebbe avviare una sperimentazione

Codice strada, pronto l'ordine del giorno per aumentare i limiti in autostrada

Si va verso un ordine del giorno “per avviare una sperimentazione di un anno” che porti il limite di velocità sulle autostrade a 150 chilometri orari.

Lo ha annunciato in un’intervista al quotidiano Il Tempo il deputato leghista Alessandro Morelli, presidente della commissione Trasporti, che ieri ha approvato in prima lettura il ddl per la modifica del Codice della Strada che potrebbe approdare in aula alla Camera prima della pausa estiva. Nei mesi scorsi era stato proprio il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, a bocciare l’idea, sciorinando i dati sugli incidenti provocati dall’alta velocità. Ora però, secondo il parlamentare leghista, sostenitore dell’innalzamento dei limiti sulle strade a scorrimento veloce, l'ala pentastellata potrebbe fare un passo indietro, tanto che la proposta verrà portata a breve in aula a Montecitorio, per chiedere al governo di avviare un test su alcune arterie autostradali, per capire dove potrebbe essere applicata.

La misura non è stata introdotta nel testo licenziato ieri dalla commissione, che prevede, tra le altre cose il contrasto dell’uso dello smartphone alla guida che, secondo Morelli, che cita i dati della Polizia Stradale, sarebbe alla base di moltissimi incidenti. Per chi è al volante mentre controlla le notifiche sul telefonino il testo approvato ieri prevede “la sospensione della patente da sette giorni a due mesi sin dalla prima infrazione”. Sulla mobilità sostenibile, tema caro all’alleato di governo, il leghista però frena. “Ben venga, ma con equilibrio”, spiega Morelli, sostenendo che il modello delle grandi capitali europee è inapplicabile alle città italiane semplicemente perché non abbiamo le stesse infrastrutture. Giusto promuovere l’uso della bicicletta dunque, ma a patto che si mettano da parte le “ideologie”, è la stoccata rivolta ai grillini.

Tra le novità introdotte dal testo, oltre a quella della sospensione della patente per chi non rinuncia ai selfie neppure alla guida, ci sono i “parcheggi rosa” riservati alle donne in gravidanza o con figli piccoli, la sosta gratuita per i disabili sulle strisce blu e l’obbligo del casco in bicicletta per i bambini al di sotto dei 12 anni.

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