"Coi tagli alla vigilanza i litorali sono meno sicuri"

I bagnini di Rimini denunciano: "Non c'è più alcuna verifica, i venditori ormai spadroneggiano"

"Coi tagli alla vigilanza i litorali sono meno sicuri"

Rimini - «La situazione è semplice: non ci sono più soldi per la vigilanza, e di conseguenza gli abusivi in spiaggia si sono moltiplicati, anche perché in assenza di controlli hanno gioco facile, e si danno il passaparola aumentando ogni giorno di più». Sandro, bagnino ai Bagni Pino di Cattolica, conferma l'invasione di vu' cumprà sulle spiagge della cittadina a Sud di Rimini e il timore che, in assenza di contromisure in tempi brevi, il fenomeno possa danneggiare la stagione estiva che sta entrando nel vivo. A lanciare l'allarme è stata la locale Cooperativa bagnini, il cui presidente Roberto Baldassarri, parlando di «tensione alle stelle», ha chiesto azioni mirate a bloccare i venditori e a sequestrare la merce.

La questione nasce quest'anno, con il taglio da parte del Comune guidato da Piero Cecchini del Pd dei 30mila euro previsti come premio di produttività per i vigili urbani impegnati nella lotta all'abusivismo. Mancano i soldi, e così anche i controlli finora latitano. Tanto che su alcune spiagge sembra di stare «in un bazar», spiega ancora Sandro. «Chi come noi ogni giorno presidia le spiagge sente l'insofferenza della gente. Molti turisti si lamentano e di questo passo se non cambiano le cose qui, cambieranno spiaggia loro. Speriamo che la questione venga presa sul serio, che dire».

Pochi chilometri più a Nord, a Rimini, è in azione un nucleo interforze. Qualche problema c'è comunque. Venerdì un controllo in spiaggia è degenerato, due vigili sono finiti in ospedale con prognosi di 20 e 5 giorni per la reazione violenza di un abusivo senegalese, condannato per direttissima a un anno e 4 mesi per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale e subito rilasciato. Ma almeno l'invasione è meno vistosa rispetto a Cattolica. Dove il comune ha richiesto «rinforzi», ipotizzando anche l'intervento dell'esercito. Qualcuno, però, è scettico. «Parlare di esercito mi fa ridere - spiega Filippo, anche lui bagnino - quando i vigili, e siamo a fine giugno, mi dicono candidamente che ancora non hanno fatto nessun controllo. Qui l'amministrazione ha aumentato la tassa sui rifiuti del 30 per cento e l'Imu per qualcuno è persino raddoppiata. Però poi taglia i servizi di controllo e questi sono i risultati. D'altra parte - prosegue - non è che la caccia all'uomo in spiaggia sia utile né è un belvedere. Il problema qualche hanno fa l'aveva risolto il precedente sindaco: squadre in azione la mattina presto sulle strade che portano al mare, blocchi e sequestri prima ancora che i vu' cumprà arrivassero in spiaggia e via, problema risolto».

Secondo il bagnino la stagione «è cominciata più che bene», ma le spiagge trasformate in mercato rischiano di rovinarla. «Io con i turisti ci parlo ogni giorno. E dico che c'è un problema di paura, di percezione di insicurezza. Qualche volta in spiaggia capita che sparisca un portafogli. Magari l'ha rubato un italiano, però certo, con questa folla di abusivi che invade le spiagge indisturbata...».

E aumenta proprio perché consapevole dell'assenza di ostacoli. «In questo - conclude l'uomo - dimostrano di essersi integrati, di aver capito come funziona qui: siamo in Italia, dove le regole per qualcuno non contano niente».

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