Il centrodestra ha perso le elezioni, d'accordo, ma c'è qualche capitale o grande città europea, che non sia amministrata dalla sinistra? A parte Atene, Madrid e Stoccolma, guidate da Popolari, tutte le altre sono capeggiate da sindaci socialisti. Persino Budapest e Varsavia, in Paesi sovranisti, hanno eletto di recente amministratori progressisti. Ma anche negli Stati Uniti è il partito democratico che la fa da padrone. Eppure nessuno dei candidati sindaci sconfitti del centrodestra europea era «sovranista, critico della Ue, tribuno, demagogo, anzi in larga parte erano espressione del Ppe. Un panorama che è proprio degli ultimi quindici anni. Fino ad allora Parigi era un feudo della destra neogollista, basti pensare a Jacques Chirac, mentre ancora fino al 2016 sindaco di Londra era Boris Johnson. E se Roma è stata per decenni ostile alla destra (a parte Alemanno), Milano, che a suo modo è una capitale, è stata roccaforte del berlusconismo per moltissimo tempo, mentre ora regala al Pd cifre da regione rossa. Non scriviamo questi dati per un poco produttivo Misery loves company o «mal comune mezzo gaudio». Ma per chiarire che esiste un problema molto serio tra i conservatori e i moderati da un lato e gli elettori delle metropoli. E non solo questione di candidati e di programmi, spiegazione parziale e politicistica. No, bisogna guardare alle trasformazioni sociali. Di almeno due tipi. Le metropoli erano un tempo i luoghi di vita della borghesia tradizionale. Ora questa classe sociale è scomparsa ed è stata sostituita da una «nuova classe», o élite, i cui valori sono essenzialmente progressisti, o meglio liberal-libertari. E i primi cittadini di sinistra sono il «sindacato» di questa nuova classe: l'annuncio del neo sindaco Gualtieri di alzare il pedaggio dei parcheggi in centro tende ovviamente a sfavorire gli abitanti delle periferie, visto che i suoi elettori in centro ci vivono e dispongono dei permessi.
Anche per questo i conservatori si sono avvicinati alle classi popolari: però nel frattempo espulse nei sobborghi extra urbani oppure, se residenti nelle periferie, sprofondate in una tale condizione di anomia, che non le spinge neppure al voto - l'astensione è molto alta in tutte le elezioni amministrative nella Ue, basti pensare alle recenti francesi. Se il centrodestra non riuscirà a rappresentare al contempo le élite e le classe popolari, non riuscirà mai a vincere nelle grandi città. Non è però un lavoro di mesi, ma di anni, se non addirittura di decenni.
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