Roma Corrado Sforza Fogliani, presidente del Centro Studi di Confedilizia e presidente esecutivo della Banca di Piacenza, spiega da dove vengono le richieste di tassare la casa. Non è giustizia sociale ma il tentativo iniziato anni fa, in parte riuscito, di spostare il risparmio dal mattone a prodotti finanziari. Un'offensiva che non è finita, visto che il governo sembra essere intenzionato a prendere di mira i valori catastali. Giusto adeguare il valore degli immobili a quello di mercato. Anche perché in questi anni è diminuito. Sbagliato affidare la revisione all'Agenzia delle entrate.
Fmi e Ocse ci chiedono di tassare gli immobili, ignorando la patrimoniale da 21 miliardi già in vigore. In giugno arriveranno le raccomandazioni della Commissione europea. Scommettiamo che chiederanno di inasprire le tasse sugli immobili?
«È il disegno della finanza internazionale, dirottare il risparmio penalizzando gli immobili rispetto ai prodotti finanziari. Noi abbiamo di Fmi e Ocse una concezione molto europea, pensiamo siano istituti di studio. Ma sono organizzazioni partecipate dalle banche d'affari e dicono quello che le banche d'affari hanno interesse a dire. E lo dico da banchiere, anche se di una banca del territorio».
Tornano a farsi sentire i pro patrimoniale. Ma la tassa sul mattone resta la più odiata dagli italiani...
«L'investimento immobiliare è da sempre il sogno degli italiani che gli hanno destinato parte rilevante dei loro risparmi. Investivano in locazione per integrare le pensioni. Prima c'era più investimento immobiliare e poco finanziario, ora le proporzioni si sono rovesciate».
I proprietari, in prima linea Confedilizia, hanno fatto pressione sul governo per alleggerire il peso del fisco sugli immobili. La risposta del governo è stata sufficiente?
«Giusta in linea di principio la cedolare secca sugli immobili commerciali. Ridicolo farla solo per i contratti stipulati nel 2019. Altrettanto ridicola l'idea di prorogarla di anno in anno. Un modo per avere ogni anno l'omaggio degli elettori, un po' come avviene per i bonus sulle ristrutturazioni».
Negli indirizzi di politica fiscale varati dal ministero dell'Economia ci sono vari riferimento al catasto. Cosa dobbiamo aspettarci?
«Intanto precisiamo che quando si tassano le rendite catastali non si tassa una rendita, come succedeva nello stato unitario. Si paga sulla base di un moltiplicatore del valore degli immobili. Per questo è una patrimoniale, oltre che per la sua grossa entità. Detto questo, devono stare attenti a aggiornare i valori catastali».
Perché?
«Perché i valori degli immobili dagli anni Novanta a oggi sono calati dal 40 al 60 per cento. Basta vedere cosa succede nelle aree fabbricabili. I Comuni sono ben contenti di tenere fermi i valori».
I Comuni possono aumentare le aliquote...
«Un capolavoro, hanno eliminato il blocco delle addizionali evitando di rinnovarlo. Non c'era traccia nel testo della legge di Bilancio. Confedilizia ha lanciato l'allarme e ora effettivamente i Comuni stanno aumentando secondo il principio enunciato da Luigi Einaudi alla Costituente: se si da agli enti locali la possibilità di fissare un'aliquota entro una forchetta, scelgono sempre quella massima. Sulle aliquote chi non c'è già arrivato ci arriverà in due anni».
Il governo annuncia che seguirà le indicazioni degli organismi internazionali e renderà disponibile un «sistema informativo» sugli immobili che comprenderà anche le quotazioni dell'Agenzia delle entrate.
«Espressioni subdole per dire che vogliono rivedere gli estimi. Se vogliono rivedere i valori facciano, basta che accettino i valori reali.
Ma se la revisione la fa l'Agenzia delle entrate senza controllo rischiamo il bis di 5 anni fa, quando persino il ministero dell'Economia si rifiutò di accettare la revisione proposta dall'Agenzia. Sembra di vedere l'intenzione di aumentare i valori immobiliari».
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