Consip, l'avvocato di Romeo accusa: incastrato dal suo principale concorrente

E l'imprenditore: «Mi hanno messo nel tritacarne per attaccare Renzi»

Consip, l'avvocato di Romeo accusa: incastrato dal suo principale concorrente

Riecco Romeo. Pochi giorni dopo il proscioglimento del maggiore del Noe Gianpaolo Scafarto e il rinvio a giudizio dei generali dei carabinieri Tullio Del Sette e Emanuele Saltalamacchia, nonché dell'ex braccio destro di Matteo Renzi, Luca Lotti, accusati di aver fatto trapelare notizie riservate e aver inquinato, di proposito, le indagini sul grande appalto Fm4 da 2,7 miliardi di euro, arriva il colpo di scena.

Un articolo dell'Espresso svela una chicca che riguarda «il grande corruttore», l'imprenditore Alfredo Romeo, dal quale parte tutta l'inchiesta, finito a Regina Coeli per 4 mesi nel 2017 per corruzione, con l'accusa di aver comprato un alto dirigente della Consip, Marco Gasparri, per ottenere notizie riservate dei bandi di gara, e vincere i lotti della gara Fm4.

È lo stesso Gasparri, «il grande accusatore», che incastra Romeo, dichiarando di aver preso denaro in contanti direttamente dalle sue mani, e spiegando di aver venduto all'imprenditore casertano la sua funzione pubblica intascando soldi per 4 anni, dal 2012 al 2016, per un totale di circa 100mila euro.

Giovedì scorso si è tenuta la prima udienza e Romeo, che ha sempre dichiarato di non aver mai dato un centesimo a Gasparri, è arrivato in aula con l'asso di cuori. Il suo avvocato, Gian Domenico Caiazza, ha fatto depositare agli atti documentatissime indagini difensive eseguite da un'agenzia di investigazioni private, la Dogma. In pratica Romeo ha pagato un pool di investigatori al fine di scovare elementi che potessero far vacillare l'accusa dell'architetto Gasparri. E ci sono riusciti. Gasparri è stato pedinato, filmato e fotografato dal marzo 2019 al 1° ottobre scorso, «per un totale di 101 giorni, esclusi i sabato e le domeniche», e sarebbe stato visto «entrare e uscire negli uffici dei rivali di Romeo per 51 volte», scrivono gli investigatori.

Il dossier dimostra che Gasparri intrattiene una costante collaborazione professionale con una della società concorrenti di Romeo, la Team Service appunto, che proprio grazie alle sue accuse all'imprenditore campano è subentrata alla Romeo Gestioni Spa al primo posto nella graduatoria per l'aggiudicazione di alcuni lotti della gara Fm4, per un valore di circa 400 milioni di euro.

L'avvocato Caiazza a questo punto non ha dubbi: «Alla luce di tutto questo, riteniamo Gasparri totalmente inaffidabile». Ma i pm non ne sono convinti. Hanno ancora in mano le prove di scambi di soldi, avvalorate da una valanga di intercettazioni. Per i pm l'architetto, che nel settembre del 2017 ha patteggiato una condanna a un anno e 8 mesi, avrebbe venduto la sua funzione di pubblico ufficiale in cambio di tangenti e benefici.

Ma Romeo, pochi giorni fa all'Adnkronos, è tornato a confessarsi: «Sono finito nel tritacarne perché ero strumentale per portare un attacco politico alla leadership di Renzi». In verità ci sono ancora da chiarire le presunte manovre di Tiziano Renzi e del suo sodale Carlo Russo, indagati per traffico di influenze illecite per aver tentato di favorire i business di Romeo.

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