Coronavirus

Contagi e ricoveri avanzano lentamente. Ma è il Sud a guidare questa quarta ondata

I dati dell'Iss: rallentano i casi tra i più giovani e crescono tra gli over 40

Contagi e ricoveri avanzano lentamente. Ma è il Sud a guidare questa quarta ondata

I 7.470 contagi registrati ieri rappresentano il dato più alto della quarta ondata del Covid-19, il picco dallo scorso 14 maggio, quando furono 7.567. Si conferma comunque l'appiattimento della curva, il cosiddetto plateau: negli ultimi dieci giorni sette volte si è superata quota 7mila ma i dati sono ormai piuttosto costanti. Stabile anche il numero quotidiano dei morti, che da qualche giorno è attorno alla cinquantina: ieri 45, comunque il dato più basso degli ultimi cinque giorni. Aumenta di poco il numero dei pazienti Covid-19 ricoverati negli ospedali: sono in totale 4.199, con un aumento di 52 rispetto al giorno precedente e di 672 rispetto a sette giorni prima; i ricoverati in area non critica sono 3.733 (+41 e +632) quelli in terapia intensiva sono 466 (+11 e +94).

Secondo l'Iss nell'ultima settimana si osserva un rallentamento della crescita dei casi di Covid nelle fasce 10-19 anni e 20-29 anni, mentre continuano a crescere i casi in tutte le fasce di età sopra i 40 anni. L'incidenza dei casi di Covid nella fascia di età 50-59 anni per la prima volta da inizio maggio è superiore a 50 casi per 100.000 abitanti. Dall'inizio dell'epidemia di Covid-19 sono stati 31 i morti nella fascia 0-19 anni, 14 tra 0 e 9 anni e 17 tra i 10 e 19 anni.

Ma la diffusione del virus in questa estate 2021 non è omogenea sul territorio nazionale e le «pecore nere» sono quasi tutte al Sud. La Sicilia è in testa alla classifica dell'incidenza dei contagi con 164,25 casi nell'ultima settimana ogni 100mila abitanti (dato di sabato) e in quella dell'occupazione dei posti in area non critica negli ospedali (17,68 per cento) e al secondo di quella dell'occupazione delle terapie intensive (9,11 per cento). La stessa Sicilia è anche la regione italiana dove più bassa è la percentuale di popolazione interamente immunizzata (il 54,1 dell'intera popolazione a pari merito con la provincia autonoma di Bolzano) e quella, proprio dove Bolzano, in cui più bassa è la percentuale di chi ha ricevuto almeno una dose (62,8 per cento). Naturalmente questo in parte può dipendere dal fatto che l'isola sia stata invasa di turisti che nelle prossime settimane torneranno nelle proprie regioni di residenza e «spalmeranno» il contagio in tutta Italia. Sono gli untori con valigia, che hanno agito anche la scorsa estate. Ma esiste un ritardo collettivo delle regioni del Sud e delle isole nella corsa ai vaccini, che si riflette pesantemente sull'andamento dei contagi e dei ricoveri. Fa un po' eccezione l'incidenza dei contagi vede in testa come detto la Sicilia davanti a Sardegna (156,55), Toscana (124,03), Emilia-Romagna (87,77), Umbria (86,70) e Calabria (83,88). Ma negli ospedali le difficoltà del Meridione sono evidenti, anche a causa della minore presenza di posti letto.

In area critica le maggiori percentuali di occupazione sono di Sicilia (17,68), Calabria (15,54), Sardegna (11,17), Basilicata (9,84), Campania (9,04) e Lazio (8,22), mentre in terapia intensiva la top six è formata da Sardegna (9,31), Sicilia (9,11), Toscana (7,19), Lazio (7,10), Abruzzo (6,078) ed Emilia-Romagna (5,79).

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