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Stravolta la regola delle regole: cosa vuol fare Conte

Il Movimento 5 Stelle si appresta a salutare anche l'ultimo principio restato uguale dalla sua nascita: il limite dei due mandati. Dubbi sul metro di giudizio per poter essere ricandidato una terza volta

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Ricordate il Movimento 5 Stelle anti-casta? Qualora ci siano ancora dubbi, non esiste più. Giorno dopo giorno sono stati contraddetti tutti quei principi che Grillo orgogliosamente annunciava dai palchi di tutta Italia durante i Vaffaday.

Prima le coalizioni con partiti, nonostante le pesantissime critiche che precedentemente avevano rivolto loro, per la formazione di diversi governi in maniera tale da non rinunciare il proprio posto in parlamento. Poi è stato detto addio alle battaglie contro l'euro e Bruxelles. E ancora, con il video in cui il fondatore Beppe Grillo difende il figlio dall'accusa di stupro sembra essere stata salutata anche la linea giustizialista. Ora è arrivato il momento della cancellazione anche dell'ultimo caposaldo del Movimento 5 Stelle: il tetto dei due mandati.

Come riporta ItaliaOggi, in capo a questa scelta c'è una decisione della Corte d'appello di Cagliari. I giudici, nell'ambito del procedimento sull'espulsione della consigliera regionale Carla Cuccu, hanno respinto il ricorso di Vito Crimi contro la nomina di un curatore speciale.

Dato il rifiuto, gli avvocati della Cuccu hanno chiesto ai pentastellati di eleggere un nuovo rappresentante legale. Si attende, dunque, la decisione di Giuseppe Conte. Inevitabilmente, in questo modo, si allungano e di parecchio i tempi per proclamare l'ex premier come nuovo leader che nel frattempo non è riuscito a sciogliere i nodi politici che fanno impensierire i parlamentari M5s.

Il Movimento è diviso in due: gli "ex" che ora hanno nuove possibilità e i parlamentari che sembrano senza una rotta. Questi ultimi, in particolare i veterani, stanno facendo forti pressioni nei confronti di Conte affinché tolga anche l'ultimo tratto distintivo del partito ossia il limite dei due mandati. Sembra che già fosse intenzione dell'ex primo ministro metterci mano. Non è previsto nessun annullamento completo della regola ma si vocifera della possibilità che ci siano delle deroghe speciali. Non per tutti ma solo per un numero limitato di parlamentari. "Al massimo potrebbero essere una ventina", spiega Conte a chi ci ha parlato.

Sembra proprio che quella famosa casta contro cui tanto hanno armeggiato ora stia nascendo in seno. Da capire quali siano i criteri stabiliti ai fini della candidatura per la terza volta: parametri oggettivi o scelta di palazzo?

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