Conte non teme l'Ue: "La manovra non si fa per loro"

Il Commissario Moscovici parla di "possibili sanzioni". Il premier replica. E sul Colle: "Non è contraltare del governo"

Conte non teme l'Ue: "La manovra non si fa per loro"

"Non la temo". Reagisce così Giuseppe Conte alle prime avvisaglie di reazione da parte dell'Unione Europea alla manovra che il governo si appresta a varare. Ieri è stato annunciato il raggiungimento di un accordo per il deficit al 2,4%, ben lontano dall'1,6% auspicato dal governo. E mentre il Commissario Moscovici già pensa alle sanzioni che potrebbero arrivare ("Il conto lo pagano gli italiani", ha detto), il premier rimanda al mittente le pressioni europee.

La replica a Moscovici

"Non so cosa si aspettasse Moscovici, e d'altra parte quando ho assunto la responsabilità di governo non ho mai pensato dovessi fare una manovra in base a quel che si aspettava un commissario alle istituzioni europee - ha detto ai cronisti a Palazzo Chigi - Ovviamente siamo per il massimo dialogo, non vedo l'ora di andare a Bruxelles a illustrare la manovra, ne vado fiero e intendo interloquire e coinvolgere anche gli altri leader europei". L'idea è quella di far passare il governo come "risorsa" e non come "problema".

Le dimissioni di Tria

Il premier è poi tornato sul rapporti tra i due partiti di maggioranza, il governo e il ministro dell'Economia. Nei giorni scorsi si era infatti parlato un Tria pronto a rassegnare le dimissioni. Notizia smentita da Conte. "Ho appreso oggi dai giornali che c'erano in gioco le dimissioni, che ieri le avrebbe offerte e che sarebbe stato chiamato dal Quirinale per ritirarle", ha detto il capo del governo. "Stamattina mi sono incuriosito, l'ho chiamato: ci siamo sentiti più volte. Ha negato assolutamente che ci sia stata questa prospettiva: le dimissioni non sono mai state sul tavolo". Tria e il governo, assicura il premier, saranno "in carica fino al 2023".

Le tensioni col Colle

L'altro capitolo spinoso riguarda invece il Quirinale. Si è parlato di tensioni tra Palazzo Chigi e il Colle per il contenuto della manovra. Il deficit preoccupa Mattarella, che ha più volte richiamato l'esecutivo alla necessità di far quadrare i conti e di non cercare uno scontro con Bruxelles. Anche su questo punto, però, Conte chiede di "non rappresentare" Mattarella come "un contraltare" del governo.

Il debito

Oggi però i mercati hanno reagito male all'annuncio fatto ieri dal governo. Di Maio e Salvini si dicono entusiasti, ma lo spread ha sfondato quota 280. Conte, però, si dice tranquillo. Pensa che "quando i mercati" conosceranno "i dettagli della manovra", allora "lo spread sarà assolutamente coerente con i fondamentali della nostra economia". Quindi tornerà a scendere. Resta ovviamente il nodo della riduzione del debito, che è necessario tagliare. Ma invece di farlo con manovre lacrime e sangue Conte crede che lo si potrà ridurre "attraverso la crescita e l'aumento della produttività". "Abbiamo verificato - ha detto - che ci sono stati tagli alla spesa sociale e tagli agli investimenti.

Il risultato è stato che il debito è cresciuto e noi andremo a invertire questa rotta. Quindi è una manovra che, alla luce di quello che è successo, forte dell'esperienza passata è destinata a invertire la rotta proprio in questa direzione".

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