Coronavirus

Corsa dei contagi e vaccini a rilento. Il pass "flessibile" per seguire il virus

Gimbe: +61% di nuovi casi e meno ricoveri, -73% di prime dosi. Sicilia e Sardegna, obbligo di test a chi arriva da Malta, Spagna e Portogallo. L'ipotesi di un certificato più severo se aumentano i casi

Corsa dei contagi e vaccini a rilento. Il pass "flessibile" per seguire il virus

I contagi aumentano, inevitabile conseguenza della diffusione della variante Delta. Ma la trincea del vaccino per ora tiene come dimostrano i dati sui ricoveri in calo. Ecco perché la scelta di imporre il Green pass con due dosi di vaccino per accedere a tutte le attività di carattere «sociale» rappresenta uno snodo cruciale oltre che una alternativa all'introduzione dell'obbligo vaccinale, che il governo non esclude a priori. L'accordo politico va trovato in fretta perché un'introduzione tardiva non avrebbe comunque alcuna efficacia. Sul tavolo un'ipotesi «morbida» per un pass necessario soltanto in caso di grandi assembramenti, stadi o concerti, treni, aerei e luoghi chiusi come palestre e discoteche e un'altra più drastica anche per bar e ristoranti che potrebbe però essere lasciata in panchina ed eventualmente rimessa in campo se la curva dei contagi esplodesse. Intanto Sicilia e Sardegna in vista dell'assalto dei turisti alzano le barricate e impongono il tampone obbligatorio all'arrivo per chi proviene da Spagna, Portogallo e Malta.

Le posizioni sul pass all'interno della maggioranza ma anche tra le diverse regioni sono composite. A lavorare per raggiungere un punto di convergenza è la ministra per gli Affari Regionali, Mariastella Gemini, che spera di arrivare alla cabina di regia (che forse si potrebbe tenere oggi) con un accordo di massima condiviso. «Troveremo una via italiana all'utilizzo del Green Pass», assicura la Gelmini che però dovrà superare l' ostilità di Lega e FdI. Il leader della Lega, Matteo Salvini, anche ieri ha ribadito che del pass si parlerà «se e quando ce ne sarà la necessità». Non ora insomma. Critico anche M5s che ha detto già no all'ipotesi di impedire l'ingresso nei bar e nei ristoranti a chi non ha completato la vaccinazione. I Cinquestelle sono pronti a dare l'ok per stadi, concerti e discoteche ma, scrivono sulla loro pagina Facebook, «introdurre il Green Pass per accedere a bar e ristoranti significherebbe solamente limitare una ripresa così faticosa, dopo mesi di sacrifici».

Ed è vero che visto che il vaccino non è disponibile per tutti subito un green pass così rigido discriminerebbe pesantemente chi ancora pur volendolo non è riuscito ad ottenere la profilassi, come fa notare la Fondazione Gimbe nell'analisi settimanale della situazione pandemica che sottolinea pure la necessità che tutte le regioni garantiscano un tampone gratuito. Nel report si segnala un aumento del 61, 4 % cento dei contagi al quale però corrisponde un dei calo dei ricoveri, meno 11,3; delle terapie intensive, meno 16; dei decessi, meno 35,8. Il bollettino di ieri conferma la salita dei nuovi positivi: più 2.455 e nove decessi. Sale il tasso di positività dall'1 all'1,3. In aumento anche i posti letto occupati in terapia intensiva nel saldo tra ingressi (11) ed uscite: più due per un totale di 153 pazienti Covid in emergenza. Scendono di 19 unità i ricoverati in reparti ordinari per un totale di 1.089.

Numeri che testimoniano come il sistema sanitario al momento non sia sotto pressione. Si guarda ai numeri registrati nel Regno Unito: nonostante i contagi quotidiani siano oltre 48mila i decessi sono fermi a 63 e gli ospedali non sono in allarme.

Nel mirino di Gimbe però c'è il calo del 56 % del numero di persone testate settimanalmente: con un'attività di testing in continuo calo i contagi sono di fatto sottostimati. Altro aspetto preoccupante nel report Gimbe è il rallentamento nelle vaccinazioni in progressiva riduzione da 4 settimane: dalle 2.955.191 prime dosi della settimana 7-13 giugno (74% del totale) alle 809.518 della settimana 5-11 luglio (22% del totale), con un calo del 73%. La preoccupazione maggiore riguarda gli oltre 4,77 milioni di over 60 a rischio di malattia grave non coperti dal richiamo. Ci sono poi 2,22 milioni di over 60 scoperti.

Per Gimbe l'incremento dei contagi determinerà un aumento di ricoveri e decessi tra 2/4 settimane.

Grazie alla protezione delle vaccinazioni la previsione è che l'impatto sui servizi sanitari sarà inferiore rispetto alle altre ondate.

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