Roma Uno specialista in maratone. Tra quelle percorse passo dopo passo dall'inizio alla fine brillano New York, Berlino, ma anche Firenze e, naturalmente Roma, la città in cui è nato. Ma l'ultima, metaforica, è forse quella che a Marco Marsilio sta più a cuore: una corsa su strada che lo ha (ri)portato in Abruzzo, terra di origine dei suoi genitori, per diventare il primo presidente di Regione «targato» Fratelli d'Italia, stracciando la concorrenza. Una lunga corsa, quella partita dalle aule del liceo Cavour di Roma dove Marsilio, classe '68, ha avuto il primo colpo di fulmine per la politica.
Inizia tutto con i movimenti studenteschi del Fronte della Gioventù, il movimento giovanile del Msi, che lo porterà, parallelamente al liceo prima e alla laurea in Filosofia poi, a militare nella storica sezione di Colle Oppio, laboratorio politico e «scuola» per tanti esponenti della destra romana e italiana. In questa sorta di Frattocchie in salsa missina ad accompagnare gli esordi politici di Marsilio c'è Fabio Rampelli, che alle maratone predilige il nuoto. Così Marsilio, dopo la svolta di Fiuggi, arriva ai vertici di Azione Giovani, movimento giovanile di An, restandone vicepresidente dal '96 al 2000. La carriera politica è già cominciata per lui, consigliere in I circoscrizione dal 1993 al 1997, per poi sbarcare in Campidoglio dove resta per oltre due lustri, ricoprendo anche l'incarico di capogruppo di An. Trova il tempo di scrivere un saggio per Vallecchi nel 2006 (Razzismo. Un'origine illuminista) prima di fare, nel 2008, il grande salto in Parlamento, con l'elezione a Montecitorio nelle liste del Pdl. Nel 2013, candidato per Fdi, non viene rieletto, ma due anni dopo diventa coordinatore regionale per il Lazio del partito di Giorgia Meloni. Un anno fa torna in Parlamento, sempre sotto le insegne dei Fratelli d'Italia, ma stavolta al Senato. Non si accomoda troppo su quello scranno di palazzo Madama, visto che pochi mesi dopo, a novembre, il suo partito lo sceglie per le elezioni regionali in Abruzzo. Marsilio, originario di Tocco da Casauria, ritorna così nella sua regione, come aveva già fatto suo padre, venuto a Roma in gioventù a cercare lavoro e tornato a casa dopo la pensione. Marsilio invece in pensione non c'è andato ancora, quota cento o meno è ancora troppo giovane, e nemmeno ci pensa. Ha un contratto alla Link Campus, l'ateneo «caro» ai Cinque Stelle, dove insegna Estetica, Museologia e Marketing applicato ai Beni culturali. Ma soprattutto, ora, ha una cattedra da Governatore e un lavoro del tutto nuovo.
Dopo i festeggiamenti, il plauso al «centrodestra unito» e i ringraziamenti alla moglie, Stefania, Marsilio ha già spiegato quale sarà il primo punto su cui lavorare. Il rilancio per la ricostruzione post-sisma, negli ultimi anni completamente paralizzata. Un'impresa da compiere con la sicurezza del maratoneta, ma anche con lo scatto del centrometrista.
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